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Libia, l’ambasciata italiana a Tripoli: “Vi consigliamo di andare via”

Dopo l’attacco al Parlamento, costato due morti e 55 feriti, l’ambasciata italiana chiede ai connazionali di valutare rientri temporanei in Italia in attesa di un chiarimento della situazione.
A cura di B. C.
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Resta tesa la situazione a Tripoli, il giorno dopo il blitz al Parlamento lanciato dalle forze leali al generale Khalifa Hiftar. L'ambasciata italiana a chiesto a tutti i concittadini attualmente in Libia di considerare il temporaneo rientro in Italia qualora non vi siano motivazione particolari. “I gravi eventi che si sono verificati a Tripoli e Bengasi hanno determinato una situazione di ulteriore instabilità con ripercussioni sulla sicurezza", si legge in un avviso dell'ambasciata. E anche sta monitorando la situazione in Libia e opera "con continua attenzione alla sicurezza del personale, condizione che rappresenta la prima priorità". Lo fa sapere un portavoce dell'azienda, sottolineando che "per il momento non sono stati adottati provvedimenti di evacuazione del personale e le attività produttive proseguono".

Nell'attacco portato ieri contro l'assemblea legislativa, due persone sono rimaste uccise e altre 55 ferite. L’obiettivo del generale Khalifa Haftar sarebbero i ribelli islamisti, alcuni legati ad al-Qaeda tramite il movimento Ansar al-Sharia, ma non mancano gruppi minori comunque molto attivi. Secondo quanto si legge in un post su Facebook firmato dl capo dell'esercito della Libia, Nouri Abu Sahmain, ci sarebbe un ordine che prevede il dispiegamento a Tripoli del gruppo delle milizie ‘Scudo centrale della Libia', a guida islamista, per fronteggiare "tentativi di prendere il potere". Secondo i Fratelli musulmani libici Haftar "è un golpista che va assicurato alla giustizia. Quanto sta avvenendo in questi giorni in Libia è un tentativo di colpo di Stato, e chi lo sta conducendo vuole solo arrivare al potere”.

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