Libia, il vuoto attorno a Gheddafi
L’ex dittatore libico, una volta tronfio e fiero e rispettato in molti Paesi che lo ospitavano, compresa l’Italia, è oramai solo e abbandonato. Anche l’ultima potenza economica e militare che ancora lo difendeva lo ha abbandonato al suo destino, anche la Russia ha riconosciuto il Consiglio Nazionale Transitorio come unico rappresentante legittimo della Libia. Ad annunciarlo è il Ministero degli esteri di Mosca che sembra aver capito che c’erano seri rischi di poter perdere i contratti economici già firmati, infatti, nella stessa nota Mosca si premura di auspicare il rispetto degli accordi bilaterali conclusi in precedenza. Pronta alla stessa decisione anche l’Algeria quando sarà formato il nuovo Governo, a riprova della distensione dopo le accuse di ingerenza.
Anche all’interno del suo stesso clan, sono pochi gli uomini rimasti al suo fianco, dopo le defezioni di vari generali e componenti del suo governo, e la messa al sicuro di una parte della famiglia in Algeria, ora anche tra i suoi figli iniziano i primi contrasti su come porre fine alla guerra in atto. Se il terzogenito Saadi vorrebbe una resa ai ribelli del Cnt “per porre fine al bagno di sangue”, a smentirlo ci pensa l’altro figlio Saif al Islam, disposto a combattere fino alla fine.
Saadi più volte ha cercato un dialogo con gli insorti, non sempre ascoltato, e ha continuamente assicurato di essere pronto a consegnarsi in cambio di un trattamento adeguato. La cosa che, però, non è andata giù al fratello è che Saadi ha sempre preteso di parlare a nome del padre, che più volte lo ha smentito con i suoi proclami audio alle tv arabe. Per Saif, sfuggito anche alla cattura dei ribelli, non è ancora tempo di pace, oramai preso dal suo ruolo, sembra ancora vedere decine di migliaia di uomini disposti a morire per lui, “vi parlo da Tripoli, la resistenza continua e la vittoria è vicina” ha affermato ad una tv siriana.
Muammar Gheddafi intanto sembra introvabile, e accanto a lui non è chiaro chi sia rimasto, visto che neanche i figli sembrano al suo fianco. Ieri i ribelli hanno arrestato il suo Ministro degli esteri, Abdelati Obeidi, e si apprestano a circondare Sirte, ultima roccaforte dei lealisti. Il Cnt è deciso a farla finita con il Colonnello e dopo il rifiuto dell’ultimatum sono pronti a farsi giustizia con le armi, “in tutto il mondo se un criminale non si arrende, è diritto di chi deve far rispettare la legge farlo uccidere” hanno ribadito dal vertice del Cnt.
Gheddafi ormai sembra il passato, il Mondo pensa già al dopo, è di quello che si discuterà a Parigi alla Conferenza Internazionale degli Amici della Libia, l’ex Gruppo di Contatto formato allo scoppio della guerra. Improbabile il dispiegamento di un contingente Onu, più credibile, invece, è l’idea di osservatori internazionali che vigilino sulle future elezioni per un governo democratico.