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Libia: i ribelli presto a Bani Walid, la roccaforte del colonnello Gheddafi (VIDEO)

Dopo diverse smentite, nelle prime ore della mattinata di oggi la radio Lybia Hurra ha reso noto la conclusione dei negoziati per la resa di Bani Walid. I ribelli potrebbero entrare nella città assediata già in giornata.
A cura di Simona Saviano
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I ribelli si accordano per la resa pacifica di Bani Walid

Dopo le difficili trattative dei giorni scorsi, i ribelli negoziano con i leader tribali locali la resa di Bani Walid.

donne libiche lealiste

Durante la giornata di ieri sono proseguite le trattative tra gli insorti e i leader tribali locali della città di Bani Walid. Secondo le notizie fornite dal quotidiano inglese The Guardian i cittadini di Bani Walid versano ormai da una settimana in condizioni problematiche, senza acqua nè elettricità, le scorte di cibo scarseggiano e le forniture mediche sono quasi terminate: consapevoli della grave situazione degli abitanti della città, uno dei portavoce dei ribelli, dopo aver ricevuto la notizia dei rinforzi giunti a loro sostegno, aveva confermato la possibilità di posticipare a sabato prossimo l'ultimatum per la resa della città senza combattimenti. L'obiettivo era quello di fare arrivare a Bani Walid sia medici che soccorsi umanitari.

Dopo diverse notizie susseguitesi nella giornata di ieri sul fallimento delle trattative e sul conseguente stato di assedio della città, oggi è giunta la notizia della resa di Bani Walid dalla radio Lybia Hurra (Libia libera). Stando alle notizie della radio dei ribelli e dai corrispondenti libici dell'emittente Al Jazeera, gli insorti sono riusciti dopo una lunga trattativa, a raggiungere un accordo per entrare pacificamente a Bani Walid. Gli insorti potrebbero entrare nella cittadina oggi: secondo i ribelli l'interno della città è attualmente presieduto da un piccolo contingente di circa 80 soldati fedeli all'ex rais, mentre la maggior parte degli uomini fedeli al colonnello sembra sia in fuga per raggiungere la città di Sebha, a 700 km a sud di Bani Walid.

Le forze della NATO affermano che la resa di Bani Walid è solo un ulteriore passo verso il rovesciamento totale del regime e che restano ancora da espugnare le ultime due roccaforti del regime Sirte e Sebha, ma il successo dei negoziati rappresenta di sicuro una svolta importante. L'attuale Segretario Generale della NATO Anders Fogh Rasmussen, ha così commentato la situazione in Libia:

"Il successo della missione internazionale è ormai vicino, ma la missione non può ancora dirsi conclusa"

Continua intanto il "giallo" sulla fuga di Gheddafi dalla Libia: secondo alcune fonti nigeriane l'ex colonnello sarebbe in viaggio verso lo Stato dell'Africa Occidentale del Burkina Faso, che già da un paio di settimane gli aveva offerto asilo politico, nonostante avesse riconosciuto l'autorità del Consiglio Nazionale di Transizione libico. Si susseguono le voci che vogliono Muammar Gheddafi su un convoglio di oltre 200 veicoli militari che ha attraversato lo Stato nigeriano, a confine con il Burkina Faso; a conferma di questa notizia l'arrivo di diversi gruppi di lealisti vicini al clan Gheddafi giunti in Nigeria. Per quanto riguarda la condizione dei figli di Gheddafi, l'ex calciatore Saadi sembra aver intavolato dei negoziati con il capo militare dei ribelli Abdel Hakim Belhaj, al fine di evitare il «bagno di sangue» a Bani Walid, mentre Saif al Islam si pensa si trovi ancora in Libia ma che sia in continuo spostamento da un luogo all’altro.

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