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Libia: i ribelli conquistano Misurata, Tripoli nel mirino

Dopo la città di Misurata, ad essere nell’occhio del ciclone della protesta è la capitale,Tripoli. Gheddafi intanto è trincerato nel suo bunker mentre continuano le defezione tra i suoi uomini di fiducia.
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tripoli  e gheddafi

La ribellione contro il dittatore Mu'ammar Gheddafi non stenta a fermarsi, i manifestanti costringono i miliziani alla ritirata mentre vacilla il regime militare che assoggetta la Libia da più di 40 anni. Ora dopo ora, il popolo libera una città dopo l'altra: ieri erano cominciati i combattimenti tra i manifestanti e l’esercito a Misurata, la terza città della Libia situata a est di Tripoli, e adesso la città è la seconda città libica a cadere dopo Bengasi. Proprio a Misurata si trovano le navi che dovrebbero rimpatriare i cittadini italiani dalla Libia.

Secondo fonti Ansa la rivolta si infiamma anche lungo la strada che collega la capitale al confine: 170 km di strada dove i ribelli stanno combattendo con coraggio contro i miliziani di Gheddafi: in particolare, si riferisce che siano state liberate le città di Surman e Zuara, a ovest di Tripoli. Tripoli è, un combattimento dopo l’altro, sempre più nella morsa dei rivoltosi, la liberazione sembra avvicinarsi sempre più: il presidente della Comunita' del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) Foad Aodi ha detto:

Secondo molti manifestanti,la spallata da parte degli insorti potrebbe avvenire dopo la preghiera del venerdì. Dopo le 14 si troveranno nelle piazze tantissime persone: per diversi rivoltosi quello potrebbe rappresentare un momento chiave per la svolta,che potrebbe avvenire tra oggi e domani. (ANSA)

Intanto continuano le defezioni nell’entourage di Gheddafi: la famiglia non lo abbandona ma i suoi uomini vengono meno ad uno ad uno: adesso è al volta di procuratore generale della Libia, Abdel Rahman al Abar, dimessosi in segno di protesta contro lo scempio che si sta consumando nei confronti del popolo libico. Il colonnello sembra essere sempre più solo, forse nel suo bunker sotterraneo a Tripoli, o in fuga all’estero. Ovunque sia, dopo aver predisposto il bombardamento del suo popolo e il blocco delle comunicazioni via web, ha tentato di ostacolare anche le comunicazioni satellitari; ciononostante la compagnia araba Thuraya fa sapere che,la copertura satellitare è assicurata al 70% del paese. Inoltre, un’altra ombra sembra abbattersi sulla Libia: secondo quanto affermato dall’ex Ministro della Difesa del regime libico c’è da temere che Gheddafi possa utilizzare le armi batteriologiche in suo possesso per sedare la rivolta in atto nel paese.

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