Libia, giornalisti picchiati da uomini delle forze speciali italiane
Due giornalisti libici avrebbero subito violenze e insulti da parte di uomini delle forze speciali italiane. La denuncia arriva da ‘Reporter senza frontiere’ e si riferisce al 9 marzo, due giorni fa all’aeroporto di Mitiga di Tripoli, in Libia. Mohamad Ben Khalifa, cronista dell’Associated Press, e Hani Amara, collega della Reuters, stavano coprendo il rimpatrio dei corpi dei due ostaggi italiani uccisi il 2 marzo scorso: "Amara è stata colpita con grande forza in faccia mentre Khalifa è stato ripetutamente insultato", riferisce l'associazione. A quanto pare uno dei due giornalisti sarebbe anche stato afferrato per il collo. Anche da parte da parte dal LCFP (Libyan Center for Freedom of Press) è arrivata una condanna per quanto accaduto ai due giornalisti oltre a una richiesta al Ministero degli Esteri italiano di scusarsi per quanto accaduto, visto anche che, si legge su The Libya Observer, il fatto è accaduto di fronte ai delegati italiani del ministero.
Yasmine Kacha, capo di Reporter Senza Frontiere per il Nord Africa, ha dichiarato in una nota: "E ‘inaccettabile che dei funzionari italiani abbiano attaccato i giornalisti Khalifa e Amara impedendo loro l'accesso alle informazioni. I reporter libici continuano ad essere vittime delle violenze del paese, anche se avrebbero un ruolo chiave nel ripristino della pace". Le condizione di sicurezza del paese sono precipitate dalla caduta di Gheddafi, nel 2011: da cinque anni infatti vige nel paese una guerra civile che vede protagonisti centinaia di clan e, da alcuni mesi, anche i miliziani dello Stato Islamico. A complicare ulteriormente la situazione è la presenza di due governi, uno con sede a Tobruk e riconosciuto dalle principali potenze occidentali e l'altro a Tripoli. Il raggiungimento di un accordo per un esecutivo di unità nazionale sembra ancora lontano e con esso anche il tentativo di risolvere la crisi nel paese, dove giorno dopo giorno si allunga l'ombra di una nuova guerra che vedrà protagonisti Stati Uniti, Francia e Italia.