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Libia, Gentiloni: “Pronti alla fase due, l’Italia manderà addestratori militari”

Il Ministro degli esteri si dice favorevole all’invio di addestratori militari e di polizia nel Paese nordafricano. Intanto le milizie del governo di al-Sarraj continuano l’offensiva su Sirte anche via mare.
A cura di Antonio Palma
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L'Italia è pronta alla fase due in Libia inviando addestratori militari per le forze armate e la polizia del governo di unità nazionale di Fayez al-Sarraj. Lo ha annunciato il Ministro degli esteri Paolo Gentiloni dopo aver smentito un intervento delle nostre truppe nel Paese nordafricano al fianco delle truppe locali nell'offensiva armata contro le postazioni dell'Isis a Sirte. In un'intervista al quotidiano il Messaggero, Gentiloni ricorda che per l'intervento dei nostri militari serve l'ok del Parlamento ma si dice favorevole all'invio di addestratori militari e di polizia nel Paese  con il sì delle Camere.

Secondo il Ministro non c'è alcun pericolo di sbarchi di terroristi o comunque di miliziani Isis nel nostro Paese a seguito dell'offensiva delle milizie fedeli al Consiglio presidenziale libico, appoggiate dai bombardamenti statunitensi. "L’attenzione delle forze dell’ordine e dell’intelligence è massima. I controlli di chi arriva con i barconi sono elevati da sempre e in questa fase è giusto lo siano più che mai. Attenzione però a non dare letture sbagliate" ha sottolineato infatti Gentiloni , ricordando: "Sei mesi fa la narrativa prevalente era ‘noi stiamo vincendo in Siria e in Iraq e come conseguenza Daesh si sta impadronendo della Libia'. Forse era una valutazione esagerata e non vorrei che ora che le forze che sostengono il governo libico, appoggiate da droni americani, stanno avendo la meglio si dica ‘arriva il pericolo perché stiamo vincendo in Libia' ".

"Certamente siamo tutti nel mirino. Non sottovaluto il rischio di colpi di coda. Per questo la guardia va tenuta alta. Ma se vinciamo in Siria, Iraq e Libia, il pericolo si riduce" ha proseguito i Ministro, concludendo: "Azioni individuali e lupi solitari si sono moltiplicati in questi ultimi mesi per il riferimento simbolico ad un califfato vincente. Il califfato che perde, perde anche il suo richiamo verso possibili azioni individuali in Europa".

Intanto in Libia i jihadisti dell'Isis sono stati respinti anche dagli altri quartieri periferici di Sirte, ma la battaglia continua anche in mare per impedire la fuga dei jihadisti sui barconi. Le milizie libiche infatti oggi hanno lanciato attacchi missilistici dal mare con motovedette contro combattenti dell'Isis che si trovano ancora nei quartieri 1 e 2 nel centro di Sirte. Lo ha detto il portavoce delle milizie che conducono l'offensiva per conto del governo di unità nazionale, il generale Mohamed El Ghasri. Il portavoce ha spiegato che motovedette hanno lanciato 16 missili contro postazioni dell'Isis, aggiungendo che più di 15 combattenti sono stati uccisi nell'operazione.

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