Libia, forze governative conquistano quartier generale Isis a Sirte: jihadisti in fuga
Sono ore decisive in Libia per la battaglia tra l'esercito del governo di unità nazionale di Serraj e jihadisti dell'isis. Dopo oltre un anno di occupazione da parte dei miliziani affiliati allo stato islamico, infatti, l'esercito governativo è entrato a Sirte espugnando e occupando il Centro Ouagadougou, un palazzone nel cento della città libica usato come quartiere generale dai jihadisti dell'Isis. "È l'ora della vittoria" hanno annunciato i governativi dopo essere stati impegnati in una lunga battaglia per le strade della città con il supporto aereo degli Stati Uniti e quello logistico della Gran Bretagna.
"Controlliamo l'università, l'ospedale Ibn Sina e la regione militare Giza e avanziamo ancora" avevano annunciato e milizie vicine al governo Serraj poco prima dell'assedio al Centro Ouagadougou concluso con la fuga dei jihadisti. La fine della battaglia e la vittoria però non significano la fine del guerra contro l'Isis in Libia né la conquista totale dell'area, ma solo l'inizio di una nuova fase. Del resto, come dimostrano i combattimenti alla periferia della città, il gruppo estremista controlla ancora alcune aree residenziali e soprattutto sta rallentando molto l'avanzamento dei nemici con trappole esplosive e mine.
In questo contesto potrebbero avere un maggiore ruolo le forze militare italiane nel Paese la cui presenza è stata rivelata ieri. I nostri soldati infatti sarebbero stati inviati proprio con il compito di fornire equipaggiamento e addestramento contro le mine oltre ai compiti di proteggere l'intelligence. Presto l'Italia inoltre potrebbe riaprire la sua ambasciata a Tripoli, chiusa nel febbraio 2015 proprio per l'avanzata dell'Isis. Il nostro governo infatti ha già nominato nuovo ambasciatore, Giuseppe Perrone e sta valutando sul posto la situazione di sicurezza