Libia: dall’Italia fino a 400 milioni di euro per i ribelli. E il CNT conclude la prima vendita di petrolio
E' in corso ad Abu Dabhi la terza riunione del Gruppo di contatto sulla Libia. Punto focale dell'incontro, al quale prenderà parte anche il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, è il futuro dello Stato nordafricano senza Muammar Gheddafi e i meccanismi di finanziamento al Consiglio Nazionale di Transizione dei ribelli. A tal proposito Franco Frattini ha assicurato che l'Italia manterrà l'impegno assunto in occasione della visita a Bengasi la settimana scorsa: "Ci siamo impegnati a fornire del denaro, circa 300-400 milioni di euro in contanti e carburante, utilizzando come garanzie gli asset libici congelati in Italia", ha spiegato il Ministro degli Esteri in un'intervista a Reuters.
Come detto, oltre che sugli aiuti il Gruppo intavolerà il discorso di transizione nel paese. Sarà adottata la strategia del "doppio binario", come precisato dal portavoce della Farnesina, Maurizio Massari: da un lato una “crescente pressione diplomatica, militare ed economica” per “indebolire il regime di Gheddafi”, dall’altro il “sostegno forte al Consiglio Nazionale Transitorio”. Per quanto riguarda il primo punto Massari ha menzionato il prolungamento della missione Nato di altri 3 mesi, il numero crescente di defezioni di figure importanti tra le milizie di Gheddafi, oltre alle “notizie di manifestazioni anti regime a Tripoli [i raid intanto si sono fatti sempre più intensi], dove cresce il malcontento popolare nei confronti” del Rais. "Non c’e’ dubbio che anche nella capitale della Libia la gente vuole cambiare pagina: questo ci fa ritenere che il regime di Gheddafi volge ormai al capolinea", ha aggiunto Massari.
Nel frattempo, secondo quanto scrive la CNN, i ribelli libici hanno conseguito la prima consegna di petrolio. 1,2 milioni di barili sarebbero stati acquistati dalla compagnia petrolifera statunitense “Tesoro”, anche se è il valore totale dell’accordo non è riportato. Il carico di greggio ha raggiunto un porto delle Hawaii nella giornata di ieri, trasportato dalla “MT Equator”. La notizia sembra andare di pari passo con l'annuncio del ministro delle Finanze e del Petrolio del CNT Libico, Ali Tarhouni: “Presto saremo in grado di produrre 100.000 barili al giorno di petrolio”, ha detto poco prima dell’apertura della terza riunione del gruppo di Contatto.
Intanto il procuratore capo della Corte penale internazionale, Moreno-Ocampo ha affermato di essere in possesso di "diverse prove" di stupri di massa ordinati da Gheddafi ai suoi soldati con l'obiettivo di inibire l'insurrezione dei ribelli. A tale scopo le autorità libiche avrebbero comprato e distribuito stimolanti sessuali (viagra). Era questo l'argomento di discussione dell'incontro di ieri nel Palazzo di Vetro, a New York, sede dell’Onu. La stessa accusa nei confronti di Gheddafi era stata mossa da Susan Rice, ambasciatrice USA, due mesi fa. E lo stesso Moreno-Ocampo ha rivelato di poter dimostrare che il Colonnello ha dato ordine ai suoi seguaci di eseguire rapimenti, torture e scomparse forzate.