Libia, da giorni sulla collina per cercare la sua famiglia: “Non c’è più nulla, non credo a ciò che vedo”
![Monder, su una collina sulla strada di Martuba](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/09/WhatsApp-Image-2023-09-14-at-09.53.20-1200x675.jpeg)
"Ancora non ci credo a quello che sto vedendo. Non c'è più nulla ed è tutto marrone". Sul punto più alto della strada di Martuba, in Libia, che collega la città di Gubba a quella di Darna, Monder, un ragazzo di 22 anni, guarda il mare e non lo riconosce. Dopo tutto, è lo stesso mare che nei giorni precedenti all'alluvione che ha devastato il Paese, era di un azzurro cristallino, mentre ora è solo un ammasso di fango che si estende per circa 500 metri.
"Sono salito su questa collina per tre giorni di fila. Sto cercando la mia famiglia, mia nonna e mia zia. Abitavano poco distanti dalla diga che è crollata durante le alluvioni e che ha spaccato la città in due, – racconta – ma continuo a non trovare nessuno. Sono sconvolto, mai avrei pensato di vedere in vita mia, la città così distrutta" conclude.
![Dall'alto, la vista su Darna, distrutta dal maltempo](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/09/WhatsApp-Image-2023-09-14-at-09.53.29.jpeg)
Durante le alluvioni provocate dalla tempesta Daniel, una diga costruita sul fiume che attraversava Derna è crollata e ha spazzato via i tre quarti della città. Migliaia di persone sono morte annegate e travolte dall'acqua e dal fango. Monder parla pochissimo, fa fatica ad accettare quello che è successo.
![I danni causati dalle alluvioni lungo la strada che da Martuba porta a Darna](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/09/WhatsApp-Image-2023-09-14-at-09.53.30.jpeg)
"Qui c'è solo il vuoto, non trovo nessuno. È sparito tutto. – prosegue – Una mia amica che lavora come medico, mi ha detto che hanno seppellito circa 15mila persone e che ora, questo posto che prima era il cimitero della città, è diventato una fossa comune."
Il ragazzo prosegue con il suo racconto, anche se non ha molta voglia di parlare: "Lo sapevano tutti che quella diga non era sicura. È dal 2019 che gli esperti e i cittadini chiedevano alle autorità di controllarla, di attivare dei lavori di manutenzione. Nessuno ci ha ascoltato, per loro non era una cosa urgente, qualcosa di cui preoccuparsi".