Libia, Consiglio supremo: “Stiamo valutando l’intervento militare dell’Italia”

Il Consiglio superiore di Difesa, riunitosi oggi, ha considerato la possibilità di una missione militare "di supporto" delle forze italiane in Libia, dove perdura una situazione di crisi con il Paese senza un governo e alcune aree in mano allo Stato Islamico. E' quanto si legge in una nota ufficiale del Quirinale al termine del Consiglio supremo di Difesa (CsD), nella quale viene precisato che è stato valutato anche l'impatto di questa situazione di crisi sulla "sicurezza energetica italiana". "In tale quadro è stato considerato l'impatto sugli scenari di crisi e sulla sicurezza energetica italiana ed europea dell'andamento dei mercati degli idrocarburi", prosegue la nota.
E' stata "attentamente valutata la situazione in Libia, con riferimento sia al travagliato percorso di formazione del Governo di Accordo Nazionale sia alle predisposizioni per una eventuale missione militare di supporto su richiesta delle autorità libiche", dice il comunicato diffuso al termine della riunione, presieduta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla quale hanno preso parte il premier Matteo Renzi, i ministri degli Affari Esteri Gentiloni, dell’Interno Alfano, della Difesa Pinotti, dell'Economia Padoan e dello Guidi. Presente il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Prof. Claudio De Vincenti; il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.
E ancora: “Sono stati esaminati i contributi che le nostre Forze Armate garantiscono alle operazioni in corso in Iraq e gli ulteriori rinforzi che potranno essere forniti a supporto dell'addestramento delle forze della coalizione e delle attività di assistenza e di recupero del personale disperso, in piena coerenza con i principi cui si ispira da sempre la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali”.