Libia, Berlusconi sull’eventuale esilio di Gheddafi: “Ci vuole cautela”
Mentre negli Stati Uniti si fa strada l'ipotesi dell'esilio per il dittatore libico, Berlusconi ha dichiarato che c'è bisogno di maggiore cautela. "In questo momento occorre molta attenzione perché la situazione in Libia è in continua evoluzione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un'intervista al Messaggero, circa l'eventuale esilio di Gheddafi. "Aspettiamo – ha detto Berlusconi – ora è meglio non entrare in questi dettagli. Noi siamo e saremo perfettamente in linea con quanto deciderà la comunità internazionale. Ed è per questo che sono in stretto contatto con il presidente Obama e con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy".
Berlusconi ha aggiunto di essere molto preoccupato per quello che sta accadendo in Libia e difende le posizioni dell'Italia: "Altro che isolati e non autorevoli. Siamo in contatto costante con tutte le diplomazie europee. Domani (oggi, ndr) parlerò con il Cancelliere Angela Merkel. L'Italia in questa crisi sta facendo e farà la parte che le compete". Berlusconi, ha anche ribadito di aver parlato con Ban Ki-moon al quale ha dato "il pieno appoggio dell'Italia a qualunque iniziativa. Noi abbiamo molti interessi nell'area oltre ad essere molto vicini geograficamente alla Libia". Per il premier italiano inoltre non si possono fare paragoni tra Gheddafi e Saddam Hussein perchè "la situazione in Libia è in continua evoluzione".
Il Presidente del Consiglio ha parlato oggi anche di Massimo Ranzani, il militare morto in Afghanistan: "Siamo molto addolorati per quel giovane. Non pensiamo a ritiri unilaterali e rispetteremo gli impegni. Però non posso non dire che l'ennesimo lutto non sia un tormento, un calvario per la mia coscienza e tutte le volte mi chiedo se questo sacrificio che impegna il Parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medioevale, sia uno sforzo che andrà in porto".