Libia, assalto dell’Isis all’hotel dei diplomatici a Tripoli. 8 morti, presi ostaggi
Otto morti (tre guardie libiche e cinque stranieri) e tre feriti (tre donne filippine). E’ il bilancio provvisorio dell'assalto terroristico dell’Isis avvenuto all'Hotel Corinthia di Tripoli, il più lussuoso albergo della capitale della Libia. L'attacco, scrive il libanese Daily Star, è stato rivendicato dalla ‘filiale' locale dello Stato Islamico, il cosiddetto Califfato di Derna. “C’è stata una sparatoria tra assalitori e forze dell’ordine”, ha detto a Reuters Essam Naas, portavoce delle forze di sicurezza di Tripoli.
Secondo le prime ricostruzioni, un'autobomba sarebbe esplosa nel parcheggio dell’edificio uccidendo le 3 guardie. Subito dopo il commando armato di quattro terroristi si è asserragliato nell'albergo con diversi ostaggi, pare tutti filippini, poi comunque liberati. Alla fine i jihadisti fatti esplodere, dopo essersi resi conto di non avere più scampo. Tutti gli italiani ospiti dell'albergo sarebbero scampati all'attentato. Gli altri alberghi della città sono stati evacuati. Va detto che l'albergo è di proprietà maltese. Il governo della Valletta, dopo l'attentato, ha attivato un'unità di crisi.
L'Hotel dei diplomatici, obiettivo era il premier
La rete tv di Tripoli al-Nabaa ha riferito che "alti funzionari" governativi si trovavano all'interno dell'albergo. All'Hotel Corinthia risiede anche il premier islamista, Omar al Hasi (non riconosciuto dalla comunità internazionale a differenza delpremier Abdullah Thani) ma al momento non è chiaro se si fosse presente al momento dell'attacco. E secondo fonti maltesi, sarebbe stato proprio al Hasi l'obiettivo del commando. L'attentato è avvenuto peraltro mentre sono in corso a Ginevra colloqui di pace dell'Onu tra delegazioni del governo internazionalmente, lo stesso al Thani e rappresentanti di parte delle forze islamiste che controllano la Tripolitania e minacciano la Cirenaica.
Mogherini: Riprovevole atto di terrorismo
"L'attacco all'hotel Corinthia è un altro atto riprovevole di terrorismo che porta un duro colpo agli sforzi per portare pace e stabilità in Libia". Questo il commento a caldo dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. "L'Ue esprime solidarietà alle vittime e alle loro famiglie – prosegue – e sostiene fermamente gli sforzi dell'Onu per portare una soluzione politica basata sul rispetto e sul dialogo. Non si deve permettere a tali attacchi di minare il processo politico". "L'attentato all'hotel di Tripoli è un tentativo di boicottare, danneggiare e influenzare negativamente gli sforzi in corso a Ginevra per riconciliare le parti in conflitto in Libia". Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Rabat: si tratta di "un ulteriore sintomo della pericolosità della situazione nella regione".