Libia, 28 migranti morti a bordo di 33 gommoni. Salvati più di 4mila profughi
A meno di 24 ore dalla "Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione" un'altra tragedia coinvolge decine di migranti: 22 persone sono morte a bordo di un barcone sovraccarico al largo della costa libica. A renderlo noto è stato un fotografo dell'agenzia France Press che si trovava a bordo della nave Astral, secondo cui su una vecchia imbarcazione di legno erano stipate circa mille persone, almeno 22 delle quali sono state trovate senza vita nella stiva. Il bilancio, tuttavia, è tutt'altro che definitivo e il rischio concreto è che le vittime siano molte di più.
Bassem al-Gharabli a capo dell'ufficio per il contrasto alle migrazioni a Sabratha ha fatto sapere che le imbarcazioni trasportavano numerose famiglie di migranti, non menzionando però quante persone ci fossero a bordo. Nel naufragio sono deceduti uomini e donne di nazionalità libica, marocchina e siriana. Nel frattempo il portavoce della Marina libica, Ayoub Qassem, ha aggiunto che i guardiacoste sono riusciti a "salvare altri 139 migranti a Tadjoura (banlieue est di Tripoli) e 150 a Gasr Garabulli, ma con un bilancio di 11 morti", tra cui donne e bambini. I profughi soccorsi stanno ricevendo le cure necessarie mentre le ricerche in mare proseguino da parte dei guardiacoste. Solo nella giornata di ieri 6.000 disperati sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia.
E mentre ancora si tenta di fare chiarezza sulla tragedia a bordo di un barcone a largo della Libia altri 28 cadaveri sono stati recuperati nel Canale di Sicilia nel corso di 33 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa di Roma della Guardia Costiera. In tutto sono state tratte in salvo 4.655 persone. I profughi stavano navigando a bordo di 27 gommoni, 5 piccole imbarcazioni e un barcone, raggiunti tutti al largo delle coste della Libia.