Libia, accordo Pdl – Lega alla Camera: approvata la mozione del Carroccio, i bombardamenti italiani avranno la data di scadenza
Trovata l'intesa tra Pdl e Lega sull'intervento militare italiano in Libia. Approvata alla Camera la mozione sulla crisi in Libia della Lega nord che prevede di stabilire una data precisa per la fine dei bombardamenti degli aerei italiani impiegati nelle operazioni militari “Odissea all'alba” e “Unified Protector”. Il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni, ha annunciato che il Governo ha trovato un accordo: “Il governo si impegnerà con gli alleati nel fissare una data della fine della missione e poi comunicarla al Parlamento”.
Il leader del Carroccio, Umberto Bossi, si è detto molto compiaciuto della “quadra” trovata: “Esce più forte la maggioranza, esce più forte tutto il Paese”. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha invitato la maggioranza a restare unita, mettendo da parte le divisioni. Vanto del premier è di non aver ceduto alle pressioni provenienti dalla Francia di Nicolas Sarkozy, soprattutto per quanto riguarda l'emergenza immigrati dovuta agli sbarchi clandestini a Lampedusa. Il Cavaliere si è particolarmente contrariato dei raid Nato che hanno causato vittime tra la popolazione civile di Tripoli e a quella che avrebbe causato la morte del figlio di Muammar Gheddafi.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha affermato che il testo adottato dalla Camera “dice come noi cercheremo con le organizzazioni internazionali, fino a prova contraria la Nato, e con gli alleati la fissazione di un termine”. Il commento arriva a stretto giro dalla dichiarazione proveniente dall'Alleanza Atlantica, secondo la quale l'operazione militare in Libia andrà avanti per tutto il “tempo necessario perché Gheddafi smetta di bombardare la sua popolazione, le forze militari si ritirino nelle caserme e gli aiuti umanitari possano arrivare”.
Insorge l'opposizione, Pier Luigi Bersani dichiara “un pasticcio umiliante” la mozione adottataa dalla maggioranza, mentre il Terzo Polo denuncia “l'umiliante pantomima tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi” che ha come oggetto un “compromesso sui tempi della missione che fa perdere ulteriormente credibilità all'Italia di fronte alla Nato e all'Onu”.