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Libano, esercito israeliano spara contro quartier generale Unifil, colpite basi italiane: feriti 2 caschi blu

Secondo quanto riferito dall’Onu, soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell’Unifil a Naqoura nel sud del Libano. Colpite due basi italiane, ma nessun ferito tra i connazionali. Due feriti tra i caschi blu sono di nazionalità indonesiana. Distrutte le telecamere.
A cura di Ida Artiaco
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Fonti Onu, riprese dall'agenza Reuters, hanno dichiarato che nella serata di ieri, mercoledì 9 ottobre, "soldati israeliani hanno sparato contro posizioni dell'Unifil a Naqoura nel sud del Libano". Ad essere colpite sono state in particolare tre basi, di cui due sotto il controllo italiano e la terza è il quartier generale della missione.

Al momento nessun connazionale risulta essere ferito. Gli unici due feriti tra i caschi blu sono di nazionalità indonesiana: sono stati raggiunti da colpi di arma da fuoco dopo che un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione della base.

Le loro condizioni non sono gravi, riferiscono fonti mediche locali. Alcune telecamere che si trovano negli avamposti italiani di due basi di Unifil sono state distrutte dai colpi di armi portatili. Al momento, non vi sono commenti da parte di Israele, mentre è arrivata la conferma di Unifil: "Israele ha preso di mira e colpito tre basi della missione Unifil schierata nel sud del Libano", come ha reso noto il portavoce della missione Onu, Andrea Tenenti.

Tenenti: "Abbiamo assistito a incursioni da Israele in Libano a Naqoura"

"Negli ultimi giorni abbiamo assistito a incursioni da Israele in Libano a Naqoura e in altre aree. I soldati delle Forze di difesa israeliane (IDF) si sono scontrati con elementi di Hezbollah sul terreno in Libano. Il quartier generale di Naqoura dell'UNIFIL e le posizioni vicine sono state ripetutamente colpite. Questa mattina, due peacekeeper sono rimasti feriti dopo che un carro armato Merkava dell'IDF ha sparato verso una torre di osservazione presso il quartier generale dell'UNIFIL a Naqoura, colpendola direttamente e facendoli cadere. Le ferite fortunatamente non sono gravi, ma i due rimangono in ospedale" ha fatto sapere Tenenti

"I soldati dell'IDF hanno anche sparato sulla base ONU (UNP) 1-31 a Ras Naqoura, colpendo l'ingresso del bunker dove si erano rifugiati i peacekeeper e danneggiando veicoli e un sistema di comunicazione. Un drone dell'IDF è stato osservato volare all'interno della posizione ONU fino all'ingresso del bunker" ha aggiunto il portavoce della missione Onu, rivelando che "Ieri, i soldati dell'IDF hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio perimetrale della posizione. Hanno anche deliberatamente sparato sulla base UNP 1-32A, dove si tenevano regolari riunioni prima dell'inizio del conflitto, danneggiando l'illuminazione e una stazione di trasmissione"

Si tratta dell'area di responsabilità del contingente italiano. Secondo le fonti locali, dopo che un drone israeliano ha ripetutamente sorvolato la base, i colpi hanno preso di mira l'ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani. Nell'attacco, affermano le fonti, sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando Unifil a Naqura.

"Grave violazione del diritto internazionale umanitario"

"Ricordiamo all'IDF e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite in ogni momento. Le forze di peacekeeping dell'UNIFIL sono presenti nel Libano meridionale per supportare un ritorno alla stabilità sotto il mandato del Consiglio di sicurezza. Qualsiasi attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza" ha concluso il portavoce Unifil.

Il nostro Ministro della difesa Guido Crosetto intanto ha convocato con urgenza l'Ambasciatore israeliano in Italia per gli eventi occorsi alle basi UNIFIL dove opera il personale italiano. L'incontro è tuttora in corso.

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