Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Libano, esplodono cercapersone: bimba di 10 anni tra le vittime, migliaia di membri di Hezbollah feriti

Le segnalazioni dei presunti attacchi informatici sono arrivate da varie regioni del Paese: la periferia sud di Beirut, la valle della Bekaa e il sud del Libano, impegnato da un anno nella guerra con Israele. Sui social sono circolate anche foto dei militari feriti, soprattutto alle mani. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche l’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani. Netanyahu intanto ha preso le distanze dalle accuse.
A cura di Biagio Chiariello
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Migliaia di membri di Hezbollah sarebbero rimasti feriti – alcuni in maniera anche molto grave – dopo che in diverse città del Libano sono esplosi dei cercapersone, piccoli apparecchi di telecomunicazioni senza fili. A riportarlo è la testata locale L'Orient-Le Jour, che cita una fonte vicina a Hezbollah secondo la quale si è trattato di un ‘attacco informatico israeliano'.

Si segnalano anche delle vittime, sarebbero almeno nove quelle segnalate finora. Tra queste, anche una bambina di 10 anni e il figlio di un deputato libanese di Hezbollah. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani.

Non sarebbe invece rimasto ferito nell'ondata di esplosioni il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah. A riferirlo è l'agenzia Reuters, informata da una fonte di alto livello del gruppo.

L'esplosione è stata udita nella periferia sud di Beirut, nonché nel sud del Libano stesso e nella valle della Bekaa, retrovia del movimento armato. Da diversi ospedali del Paese sono partiti inviti a donare il sangue.

Il ministro della Salute libanese: "Almeno 170 feriti in condizioni critiche"

Secondo quanto riferito dal ministro della Salute libanese uscente, Firass Abiad, intervistato da Al Jazeera, almeno 170 persone ferite nelle esplosioni in Libano versano in condizioni critiche. La maggior parte di queste ha lesioni gravi all'addome, sulle mani e sul viso, in particolare nella zona degli occhi, ha detto ancora durante una conferenza stampa a Beirut.

Abiad ha aggiunto che molti ospedali nel Libano meridionale hanno superato la capacità a causa del gran numero di feriti. Più di 100 ospedali, in gran parte nei sobborghi meridionali di Beirut, nel Libano meridionale e nella valle della Beqaa, hanno ricoverato persone coinvolte nelle esplosioni.

Nel corso del Consiglio dei ministri, il premier uscente Nagib Mikati è stato informato degli attacchi avvenuti nelle diverse regioni libanesi e ha chiesto ad Abiad, di abbandonare la sessione e di mobilitare le squadre del proprio dicastero per seguire la situazione.

Hezbollah accusa Israele e minaccia: "Ci sarà giusta punizione"

Hezbollah ha accusato Israele della "totale responsabilità" per le esplosioni in Libano, si legge in un comunicato del movimento sciita. Il gruppo avverte che ci sarà una "giusta punizione".

Un funzionario di Hezbollah, citato da Reuters, ha poi affermato che l'attacco costituisce ‘la più grande violazione della sicurezza' a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di guerra con "il nemico Israele". L'AFP, dal canto suo, ha segnalato il ferimento di ‘decine di membri' dell'organizzazione paramilitare libanese.

Anche il primo ministro Najib Mikati ha dichiarato durante una riunione del governo che l'attacco rappresenta "un'aggressione criminale israeliana, che costituisce una grave violazione della sovranità libanese e un crimine secondo tutti gli standard", come riporta l'agenzia di stampa statale NNA.

"Gli attentati in Libano rappresentano un'escalation che porterà solo al fallimento e alla sconfitta di Israele", ha dichiarato invece Hamas, condannando l'esplosion. "L'operazione terroristica avvenuta in Libano rientra nel quadro dell'aggressione sionista globale contro la regione", ha aggiunto la fazione palestinese, indicando Israele come "totalmente responsabile delle ripercussioni del grave crimine".

Sui social i video delle esplosioni e le immagini dei feriti con le mani insanguinate

Sui social media stanno circolando numerose immagini del presunto attacco tecnologico. L'Orient-Le Jour non ne ha potuto verificare l'autenticità. Nelle foto si vedono le potenziali vittime, insanguinate, soprattutto alle mani o nelle aree delle tasche dei vestiti.

Una delle foto dei cercapersone esplosi circolata sui social
Una delle foto dei cercapersone esplosi circolata sui social

L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha preso le distanze dall'attacco

L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha invece preso le distanze da uno stretto collaboratore e portavoce storico del primo ministro libanese che aveva lasciato intendere sui social media che dietro all'attacco ci sarebbe Israele.

Intanto, secondo quanto riferiscono media locali, il governo israeliano avrebbe disposto l'innalzamento del livello di allerta in tutti i porti, compreso Eliat dopo la minaccia di una "giusta punizione" da parte di Hezbollah.

A differenza dei normali telefoni cellulari, i cercapersone sono più difficili da rintracciare e funzionano in aree con copertura telefonica limitata. Non richiedono schede SIM o connessione Internet, per questo motivo sono più difficili da individuare e monitorare.

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