Conflitto Israelo-Palestinese

Libano, esplodono cercapersone: bimba di 10 anni tra le vittime, migliaia di membri di Hezbollah feriti

Le segnalazioni dei presunti attacchi informatici sono arrivate da varie regioni del Paese: la periferia sud di Beirut, la valle della Bekaa e il sud del Libano, impegnato da un anno nella guerra con Israele. Sui social sono circolate anche foto dei militari feriti, soprattutto alle mani. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche l’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani. Netanyahu intanto ha preso le distanze dalle accuse.
A cura di Biagio Chiariello
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Migliaia di membri di Hezbollah sarebbero rimasti feriti – alcuni in maniera anche molto grave – dopo che in diverse città del Libano sono esplosi dei cercapersone, piccoli apparecchi di telecomunicazioni senza fili. A riportarlo è la testata locale L'Orient-Le Jour, che cita una fonte vicina a Hezbollah secondo la quale si è trattato di un ‘attacco informatico israeliano'.

Si segnalano anche delle vittime, sarebbero almeno otto quelle segnalate finora. Tra queste, anche una bambina di 10 anni e il figlio di un deputato libanese di Hezbollah. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche l'ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani.

Un'esplosione è stata udita nella periferia sud di Beirut, nonché nel sud del Libano stesso e nella valle della Bekaa, retrovia del movimento armato. Da diversi ospedali del Paese sono partiti inviti a donare il sangue.

Hezbollah ha accusato Israele della "totale responsabilità" per le esplosioni in Libano, si legge in un comunicato del movimento sciita. Il gruppo avverte che ci sarà una "giusta punizione".

Un funzionario di Hezbollah, citato da Reuters, ha poi affermato che l'attacco costituisce ‘la più grande violazione della sicurezza' a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di guerra con "il nemico Israele". L'AFP, dal canto suo, ha segnalato il ferimento di ‘decine di membri' dell'organizzazione paramilitare libanese.

Sui social media stanno circolando numerose immagini del presunto attacco tecnologico. L'Orient-Le Jour non ne ha potuto verificare l'autenticità. Nelle foto si vedono le potenziali vittime, insanguinate, soprattutto alle mani o nelle aree delle tasche dei vestiti.

Una delle foto dei cercapersone esplosi circolata sui social
Una delle foto dei cercapersone esplosi circolata sui social

Nel corso del Consiglio dei ministri, il premier uscente Nagib Mikati è stato informato degli attacchi avvenuti nelle diverse regioni libanesi e ha chiesto al ministro della Sanità uscente, Firas Abiad, di abbandonare la sessione e di mobilitare le squadre del proprio dicastero per seguire la situazione.

L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha invece preso le distanze da uno stretto collaboratore e portavoce storico del primo ministro libanese che ha lasciato intendere sui social media che ci sarebbe Israele dietro attacco.

A differenza dei normali telefoni cellulari, i cercapersone sono più difficili da rintracciare e funzionano in aree con copertura telefonica limitata. Non richiedono schede SIM o connessione Internet, per questo motivo sono più difficili da individuare e monitorare.

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