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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Libano, colpo di artiglieria israeliano sulla palestra della base italiana Unifil a Shama

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato l’ennesimo attacco alla forza di interposizione delle Nazioni Unite: “Ho chiesto chiarimenti al nuovo ministro degli Esteri israeliano su quanto accaduto a Shama”.
A cura di Davide Falcioni
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Una base italiana della missione Unifil nel sud del Libano è stata nuovamente prese di mira dall'esercito israeliano. Un colpo di artiglieria ha infatti raggiunto oggi la palestra della base italiana di Shama, nel sud del Paese, dove operano i militari impegnati nel contingente ONU. Stando a quanto si apprende da fonti qualificate non sono stati registrati feriti. Dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che il colpo sia partito da soldati dello stato ebraico impegnati nell’area.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato l'ennesimo attacco alla forza di interposizione delle Nazioni Unite: "Ho chiesto chiarimenti al nuovo ministro degli Esteri israeliano su quanto accaduto a Shama", in Libano, "dove un proiettile di artiglieria inesploso ha colpito la palestra della nostra base Unifil. Ho ribadito la richiesta di protezione ai soldati italiani, che sono lì per la pace e non sono terroristi. Lui è stato molto disponibile e ha garantito un'immediata inchiesta sull'accaduto", ha affermato il vice premier a margine della sua visita a Monaco.

Cosa è la missione Unifil in Libano

I compiti della missione Unifil, la forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite (United nations interim force in Lebanon) cui l'Italia partecipa con circa 1.200 militari, sono monitorare la cessazione delle ostilità, assistere l'attività delle forze armate libanesi, monitorare il rispetto della Blue Line e supportare la popolazione locale.

La missione è nata con la Risoluzione 425 adottata nel marzo 1978 dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele. Successive risoluzioni ne hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata. Nel luglio 2006, un attacco di Hezbollah alle IDF, nelle vicinanze del villaggio israeliano di Zarit, innescò la reazione israeliana e una campagna militare in Libano: a conflitto finito, 34 giorni dopo, una nuova Risoluzione, la numero 1701, sancì l'inizio della seconda fase della missione.

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Quali militari italiani fanno parte di Unifil

La Joint task force italiana è composta prevalentemente da militari della Brigata ‘Granatieri di Sardegna' e comprende diversi assetti nazionali: il Comando del Settore Ovest stanziato nella base "Millevoi" a Shama; il Centro amministrativo d'intendenza di stanza nella base di Shama; un'unità di supporto alle attività operative dislocata presso la base di Shama per il supporto diretto al Settore Ovest attraverso assetti specialistici; una task force di manovra Italbatt, dislocata presso la base di Al Mansouri, su base 1 Reggimento "Granatieri di Sardegna" che contribuisce con i Battle Groups delle altre nazioni al controllo della Blue Line e del territorio del Sud in assistenza alle forze armate libanesi.

Completano il contingente nazionale una componente di polizia militare dei Carabinieri (sempre a Shama) e una componente dell'Aviazione dell'Esercito. In Libano sono schierati anche i militari di Mibil, la Missione bilaterale italiana in Libano che si inquadra nel più ampio contesto delle iniziative dell'International support group for Lebanon (Isg), sempre in ambito Onu.

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