Raid israeliano a Beirut: “Colpito leader di Hezbollah per la strage dei bimbi in Golan”
Raid aereo israeliano a Beirut oggi contro Hezbollah. L'esercito di Tel Aviv ha colpito un sobborgo a maggioranza sciita di Dahieh, nota roccaforte di Hezbollah, prendendo di mira alcuni edifici ritenuti sede del gruppo filo-iraniano. L'azione è stata confermata dall'Idf parlando di vendetta per la strage dei bimbi sulle alture del Golan avvenuta nei giorni scorsi. L’obiettivo sarebbero stati i vertici di Hezbollah, in particolare Fouad Shukr, noto anche come al-Hajj Mohsin, consigliere per gli affari militari del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e responsabile di tutte le operazioni militari di Hezbollah.
L'esercito israeliano ha spiegato che si è trattato di "attacco mirato a Beirut, contro il comandante responsabile dell'omicidio dei bambini di Majdal Shams e l'uccisione di numerosi altri civili israeliani". Anche il canale televisivo saudita Al-Hadth ha riferito da fonti che l'attacco lanciato da Israele a Beirut "era mirato al consiglio della Shura di Hezbollah ad Harat Kharik nel distretto del Dahieh". Si tratta di un consiglio formato da 7 persone che sceglie le linee guida del partito libanese. Prima dell'attacco il ministro della Difesa israeliano Gallant aveva scritto: “Hezbollah ha superato la linea rossa”.
Il raid ha distrutto alcuni edifici ma una fonte della sicurezza israeliana ha riferito alla Reuters che al momento "Non si sa se l'alto membro di Hezbollah sia stato ferito nell'attacco". Secondo i media arabi, l'esercito israeliano ha usato un drone per l'attacco mentre media vicini a Hezbollah, ripresi dai siti israeliani, hanno confermato che un comandante delle milizie sciite è stato ucciso nell'attacco israeliano.
Secondo fonti citate da Al Arabiya e dalla tv saudita al Adht, Shukr sarebbe stato ucciso. Fonti di Hezbollah citate in precedenza dalla France Presse avevano affermato invece che Shukr era sopravvissuto all'attacco.
Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha condannato l'attacco israeliano definendolo un "atto criminale" e riservandosi il "diritto di intraprendere azioni" per contrastare "l'aggressione israeliana".
Secondo quanto riportato dalla CNN, Israele aveva informato gli Stati Uniti prima di effettuare l'attacco. Shukr infatti era ricercato anche dall'FBI per il suo coinvolgimento nel bombardamento della caserma dei marines a Beirut nel 1983 che uccise 241 militari americani.
Il dipartimento di Stato Usa dal suo canto, però, ha detto non è in grado di confermare le notizie dell'attacco israeliano contro il sobborgo meridionale di Beirut. "Continuiamo a credere che la diplomazia sia ancora la strada migliore", ha detto il vice portavoce del dipartimento Vedant Patel in un briefing con la stampa. "Il nostro sostegno a Israele è incrollabile, ma non vogliamo un'escalation", ha aggiunto.
Intanto almeno 12 palestinesi sono stati uccisi da un bombardamento delle Forze di difesa di Israele (Idf) che ha colpito il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese "Wafa", secondo cui lo stesso attacco ha anche provocato un numero imprecisato di feriti.