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Guerra in Ucraina

L’ex consigliere di Putin Karaganov: “La guerra può colpire l’Europa. L’Italia? Non può difendersi”

Secondo l’ex consigliere di Putin e fedelissimo del presidente russo Sergey Karaganov, la guerra “potrebbe colpire obiettivi in Europa” con un’escalation. Sull’Italia afferma: “Dipendente dagli Usa, non può difendersi militarmente”
A cura di Gabriella Mazzeo
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La guerra potrebbe toccare anche altri Paesi europei in un'escalation che Sergey Karaganov, ex consigliere presidenziale per la politica estera russa definisce "probabile". Karaganov è stato il consigliere presidenziale per la politica estera sia con Boris Yeltsin, presidente della Russia dal 1991 al 1999, che con Vladimir Putin. A oggi guida il Centre for Foreign and Defense Policy di Mosca e resta molto vicino al ministro degli Esteri Sergey Lavrov.  Resta uno degli uomini più vicini a Putin. Il consigliere, in un'intervista con il Corriere della Sera, ha parlato dell'invasione del Cremlino in Ucraina. "Putin ha detto che se l'Ucraina fosse entrata nella Nato, non ci sarebbe più stata l'Ucraina – spiega -. Nel 2008 c'era un piano di rapida adesione, poi bloccato dai nostri sforzi e da quelli di Germania e Francia. Da allora, Kiev ha ricevuto armi e il suo esercito è stato addestrato dalla Nato. Il sentimento neonazista nel Paese è aumentato e la guerra era inevitabile. Abbiamo deciso di colpire per primi per evitare una minaccia ancora più letale".

Secondo Karaganov, l'Ucraina è "stata costruita dagli Stati Uniti e dagli altri paesi Nato come una punta di diamante, forse di aggressione o almeno di pressione nei confronti della Russia". "Vediamo l'espansione occidentale in atto e la russofobia che aumenta. Il conflitto stava già diventando probabile. Abbiamo visto profonde divisioni e problemi strutturali nelle società occidentali, per questo il Cremlino ha colpito per primo. L'operazione militare sarà usata per ristrutturare la società russa che sarà più militante, basata sull'amore per il Paese e spingeremo fuori dalla classe dirigente gli elementi non patriottici" ha continuato.

A proposito di un'escalation della guerra verso altre nazioni e verso l'Europa, Karaganov ha detto che l'ipotesi di un coinvolgimento di altri Paesi "è sempre più probabile". "Gli americani e i partner Nato continuano a inviare armi all'Ucraina. Se va avanti così, gli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione. La guerra potrebbe vivere un'escalation". Eppure, nonostante le parole di Mosca sulla volontà di una "demilitarizzazione dell'Ucraina" per "allontanare le minacce occidentali dalla Russia", Kiev è stata armata per difendersi e la Nato ha spostato le truppe più vicino ai confini russi. Le sanzioni occidentali, poi, hanno inferto il colpo di grazia al Cremlino. Da questa angolazione, la guerra non può essere definita un successo per la Russia. "Non sappiamo come finirà, ma la demilitarizzazione significa la distruzione delle forze militari ucraine e sta accadendo: io accelererei. Lo sbocco probabilmente sarà un nuovo trattato, forse con Zelesky ancora in carica. Ma è ancora difficile da dire".

Quello che è certo, secondo Karaganov, è che questa guerra ha avvicinato Cina e Russia, rendendole "più amiche". Nessuna paura però "di diventare pedine di Pechino". "Non saremo dipendenti perché abbiamo una forte identità nazionale e la nostra cultura è diversa da quella della Cina. Certo, non siamo contenti, perché avremmo voluto avere relazioni migliori con l'Europa". Sull'Italia, poi, l'ex consigliere di Putin afferma: "Non è in grado di difendersi come molti altri Paesi europei. Vero che appartengono alla Nato, ma hanno risparmiato in sicurezza: si sono messi in una posizione scomoda e l'Europa non è considerata più un attore serio. Svizzera e Austria sono neutrali, ma sono al sicuro. Anche l'Ucraina può esserlo se sceglie il disarmo. Se l'Italia vuole investire di più nella difesa è la benvenuta, ma deve scegliere contro chi armarsi. Contro la Russia? Sarebbe una follia. Avete bisogno di una difesa militare più robusta, se dipendete dall'America state svendendo la vostra sicurezza. Gli Usa hanno i loro interessi"

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