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La morte di George Floyd in Usa

L’ex compagna di George Floyd: “Lo hanno strappato a nostra figlia Gianna, ha solo 6 anni”

L’ex compagna di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso il 25 maggio a Minneapolis durante un fermo di polizia, ha parlato per la prima volta con la stampa insieme alla figlia avuta da George, Gianna, che adesso ha 6 anni: “Voglio giustizia per lui perché era buono. Alla fine loro tornano a casa dalle loro famiglie, mentre Gianna non ha più un padre”.
A cura di Ida Artiaco
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"Voglio giustizia per George. Voglio giustizia per George perché era buono". A parlare è Roxie Washington, la madre della figlia di George Floyd, durante la sua prima conferenza stampa che rappresenta anche la sua prima apparizione pubblica. Accompagnata dalla bimba di sei anni, Gianna, la donna, apparsa visibilmente commossa, ha parlato a lungo con i i giornalisti del suo rapporto con il 46enne afroamericano ucciso lunedì scorso a Minneapolis, al termine del weekend per il Memorial Day, durante un fermo di polizia e dopo che un agente bianco, Derek Chauvin, gli ha premuto il suo ginocchio sul collo per quasi nove minuti. "Lo hanno strappato alla nostra piccola. Alla fine loro tornano a casa dalle loro famiglie. Gianna non ha più un padre. George non la vedrà mai crescere, laurearsi e non l'accompagnerà mai all'altare. Volevo che tutti sapessero che questo è quello che gli agenti si sono presi".

Roxie ha anche raccontato di come George, che ha pure una figlia di 22 anni avuta da una precedente relazione, si sia trasferito da Houston, in Texas, in Minnesota in cerca di migliori opportunità di lavoro, ma nonostante ciò ha sempre contribuito economicamente alla crescita di Gianna, a cui è sempre stato molto legato. Insieme alla figlia, accompagnate dall'ex giocatore della NBA Stephen Jackson, caro amico di George, è arrivata a Minneapolis ieri e ha voluto parlare alla stampa per spiegare chi fosse davvero il padre della sua bambina. "Non è solo un meme o uno slogan da urlare durante le manifestazioni, era un brav'uomo", ha sottolineato ancora Roxie.

Intanto, continuano le proteste in tutti gli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, giunte ormai all'ottavo giorno consecutivo. Da New York a Washington, ancora una volta migliaia di manifestanti hanno sfidato il coprifuoco in diverse città statunitensi per protestare contro la brutalità della polizia e il razzismo. A Los Angeles migliaia di persone si sono radunate sotto la casa del sindaco, Eric Garcetti, dove pure sono state arrestate centinaia di persone. Anche la First Lady Melania Trump ha fatto un appello ai manifestanti di rispettare il coprifuoco: "Con la notte che si avvicina incoraggio tutti i cittadini a obbedire al coprifuoco, a lasciare le strade e trascorrere il tempo con i propri cari. Tutte le città, le comunità e i cittadini meritano di essere al sicuro e questo può essere fatto solo se puntiamo insieme a riconciliarci e alla pace", ha twittato.

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