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Covid 19

L’Europa ha infettato New York: le ricerche che hanno analizzato il genoma del coronavirus

La principale fonte di contagio da coronavirus negli Stati Uniti non arriverebbe dalla Cina ma dall’Europa. È quanto sostengono alcuni studi condotti da ricercatori statunitensi analizzando diversi genomi completi del coronavirus nel Paese americano, in particolare nei pazienti di New York, il principale focolaio di covid-19 in Usa.
A cura di Antonio Palma
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La quarantena per le persone provenienti dalla Cina decisa a suo tempo da Trump  non avrebbe sortito nessun effetto in Usa perché la principale fonte di contagio da coronavirus negli Stati Uniti non arriverebbe dalla Cina ma dall'Europa. È quanto sostengono alcune ricerche condotte da ricercatori statunitensi e riportate dal New York Times. Gli studiosi in particolare hanno analizzato diversi genomi completi del coronavirus nel Paese americano, in particolare nei pazienti di New York, individuando piccoli mutamenti del virus del tutto identici a quelli europei.

"Dalle nostre analisi è emerso che la maggior parte dei genomi  è chiaramente di origine europea", ha spiegato infatti Harm van Bakel, genetista presso la Icahn School of Medicine at Mount Sinai, scuola di medicina privata a Manhattan. Alla stessa conclusione è giunto lo studio di un altro team di esperti della N.Y.U. Grossman School of Medicine, sebbene abbia studiato un diverso gruppi di casi. Entrambe le squadre di studiosi ha analizzato i genomi dei coronavirus prelevati dai newyorkesi a partire da metà marzo stabilendo che vi sono chiare evidenze del fatto che derivino da quelli europei e non da quelli cinesi.

Per confrontare le varie origini del coronavirus, i ricercatori hanno sfruttato un tipico meccanismo dei virus che è quello di dare vite a nuove mutazioni non presenti in precedenza. Se un nuovo virus riesce a sfuggire al suo ospite e infetta altre persone, però, i suoi discendenti erediteranno quella mutazione. Il monitoraggio delle mutazioni virali richiede il sequenziamento di tutto il materiale genetico di un virus, il suo genoma. Una volta che i ricercatori hanno raccolto i genomi da una serie di campioni di virus, possono confrontare le loro mutazioni. Così si è scoperto che i rami più vecchi dell'albero del coronavirus appartengono tutti al ceppo cinese ma quelli più recenti erano diversi.

I ricercatori Usa hanno scoperto che a New York il virus condivideva mutazioni con il genoma sequenziato in Europa ma gli scienziati hanno capito anche che nel Paese il coronavirus circolava già da tempo prima del caso perché altre mutazioni erano uniche e non trovate altrove. "Questo è sintomo si una trasmissione silenziosa che è durata per un po' di tempo", hanno spiegato i ricercatori.

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