L’eurodeputato Botenga: “Con il suo viaggio von der Leyen incoraggia Israele a commettere crimini di guerra”
Moltissime persone sono morte a Gaza, nel bombardamento dell'ospedale al-Ahli. E mentre Israele e Hamas sono occupati in un reciproco scambio di accuse, l'europarlamentare Marc Botenga sottolinea come il governo di Tel Aviv ormai da settimane – dal giorno dell'attacco di Hamas – stia bombardando obiettivi civili. "Quello che è accaduto è orribile. Vedere quelle immagini, delle conferenze stampa dei medici dall'ospedale fra i corpi, non è umanamente sopportabile. C'è una cosa da dire, però: ora giustamente c'è molta attenzione su questo attacco, ma Israele è da una settimana almeno che colpisce ospedali e infrastrutture civili a Gaza. Questo stesso ospedale il 14 ottobre era già stato colpito da missili israeliani", dice in un'intervista con Fanpage.it.
E ancora: "Sappiamo che Israele ha anche bombardato delle infrastrutture dell'Unrwa (l'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi, ndr). Con questo, così come con il blocco totale di Gaza, sta colpendo la popolazione e le infrastrutture civili. Soprattuto al Nord di Gaza, Israele ha intimato a tantissimi di evacuare. Ma ordinare a oltre un milione di persone di lasciare le proprie case non è legale, dal punto di vista del diritto internazionale si stanno spostando in modo collettivo – praticamente si stanno cacciando – tantissime persone. Già moltissimi palestinesi in realtà si sono spostati per paura delle bombe, ma comunque non possono uscire dalla Striscia".
Di fronte a tutto questo, ribadisce l'eurodeputato del Gruppo della sinistra, l'Unione europea si sta dimostrando incapace di far valere le basilari regole del diritto internazionale. La Convenzione di Ginevra imporrebbe la tutela della popolazione civile intrappolata in zona di conflitto armato, ma i vertici Ue – che da subito hanno mostrato il loro sostegno a Tel Aviv per l'attacco subito – non si starebbero impegnando a livello diplomatico per garantire la salvaguardia dei civili a Gaza.
"Il viaggio di Ursula von der Leyen e Roberta Metsola è stato un disastro da tutti i punti di vista – prosegue Botenga – Innanzitutto perché non avevano un mandato, spettava al Consiglio determinare la posizione dell'Unione europea. Poi sono arrivate lì nel momento in cui Israele ordinava lo spostamento di oltre un milione di persone e non hanno mai menzionato il dovere di Tel Aviv di rispettare almeno il diritto internazionale e umanitario. Che dovrebbe essere la base. Quindi il messaggio di questo viaggio è che von der Leyen incoraggia Israele a commettere crimini di guerra, è una responsabilità veramente pesante quella della presidente della commissione Ue".
Ieri, intervenendo nella plenaria di Strasburgo von der Leyen ha difeso il viaggio in Israele, affermando che "non c'è contraddizione tra la solidarietà nei confronti di Israele e l'intervento a favore dei bisogni umanitari dei palestinesi". Inoltre, ha spiegato che durante la sua visita ha anche discusso degli "sforzi di Israele per proteggere le vite dei civili" e ha detto che l'impegno dell'Ue in aiuti umanitari alla popolazione palestinese non verrà meno.
Botenga, ad ogni modo, sottolinea l'importanza dell'intervento in plenaria di altre voci, che hanno preso una netta posizione contro l'assedio di Gaza: "Al Parlamento Ue abbiamo sentito un discorso diverso da parte di Josep Borrell e di Charles Michel, è importante che ci sia questa linea di base", dice. Il passaggio successivo, continua l'eurodeputato, dovrebbe essere quello di chiedere fermamente un cessate il fuoco. Ad oggi, però, questo non è ancora accaduto: "È preoccupante che a livello europeo, di fatto, nessuno chiede un cessate il fuoco. C'è molta contraddizione da parte dell'Unione europea, che da un lato dice di voler rafforzare gli aiuti umanitari – il che ovviamente è un bene – ma dall'altro lascia che Israele bombardi Gaza, sapendo che sta colpendo infrastrutture civili, senza chiedere un cessate il fuoco".
Serve uno sforzo diplomatico ulteriore, spiega Botenga, per fermare immediatamente le violenze e provare a risolvere le cause alla radici del conflitto: "La sfida per noi è quella di essere chiari in materia di politica estera, chiedendo un immediato cessate il fuoco e la fine del blocco di Gaza, lavorando al tempo stesso per la risoluzione delle cause strutturali della violenza in Palestina e Israele. È da decenni che la situazione è questa, a causa dell'occupazione illegale e delle politiche di annessione di Israele".
Infine, sul rischio della radicalizzazione e le possibili strumentalizzazioni da parte di alcune forze politiche per propri fini elettorali, Botenga sottolinea che questo accade sempre, al di là degli eventi delle ultime settimane. A questo, ha concluso l'eurodeputato, bisogna rispondere con l'unità: "A livello di politica interna servono delle chiare misure mirate a contrastare il terrorismo. Non bisogna però generalizzare e stigmatizzare intere popolazioni. Sappiamo che l'estrema destra ci prova sempre, ad ogni evento prova a generalizzare, come se tutta la popolazione araba o musulmana fosse responsabile. Ovviamente noi dobbiamo rifiutare queste divisioni che cercano di creare nella nostra società".