L’esercito inglese ha ucciso almeno 64 bambini in Afghanistan tra il 2006 e il 2014
Almeno 64 minori sono stati uccisi in Afghanistan dalle forze armate britanniche tra il 2006 e il 2014, un numero quattro volte superiore rispetto a quello ammesso precedentemente dal Ministero della Difesa, che aveva parlato di "soli" 16 bambini uccisi.
A rendere noto il vero bilancio delle vittime è stata Action on Armed Violence (AOAV), un ente di beneficenza con sede nel Regno Unito che ha rilevato che il governo britannico ha pagato, in media, 1.656 sterline (1.885 euro) a titolo di risarcimento per ogni minore ucciso. I bambini morti, tuttavia, potrebbero essere molti di più e arrivare a 135: alcuni decessi, infatti, sono descritti nei dossier del Ministero della Difesa semplicemente come "figli" e "figlie", con età e circostanze della morte non sempre specificate. Secondo gli analisti, comunque, la gran parte delle vittime sarebbe stata causata da raid aerei o conflitti a fuoco.
Un portavoce del ministero della Difesa ha commentato il nuovo rapporto di Action on Armed Violence affermando che "qualsiasi perdita di civili durante un conflitto è una tragedia, tanto più quando sono coinvolti bambini e familiari. Le forze armate britanniche lavorano duramente per ridurre al minimo tale rischio, che purtroppo non potrà mai essere del tutto eliminato".
Complessivamente il governo britannico ha sborsato 144.593 sterline come risarcimento ai familiari delle vittime civili. Ciascuna famiglia – ha svelato Action on Armed Violence – ha dovuto prima mostrare le prove, inclusi i certificati di nascita dei loro cari, rilasciando anche delle interviste al personale britannico per confermare che la responsabilità dei decessi non poteva essere attribuita ai talebani. "La maggior parte delle 881 richieste di vittime presentate all'ACO (Allied Commander Operations) sono state respinte. Solo un quarto di loro ha ricevuto un compenso".