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L’epidemia di solitudine che spaventa Seul, 300 miliardi di euro per creare la città in cui nessuno sia solo

Seul, in Corea del Sud, ha annunciato un vastissimo programma di interventi e impegni per far fronte a quella che qualcuno ha chiamato un’epidemia di solitudine. Solo lo scorso anno 3.661 persone sono morte senza che nessuno si accorgesse di loro. Stanziati fondi per un call center, servizi psicologici, piani alimentari e un “sistema di ricerca” volto a identificare i residenti isolati.
A cura di Antonio Palma
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"La solitudine e l'isolamento non sono solo problemi individuali, ma compiti che la società deve risolvere insieme" così il sindaco di Seul, in Corea del Sud, ha annunciato nei giorni scorsi un vastissimo programma di interventi e impegni per far fronte a quella che qualcuno ha chiamato un’epidemia di solitudine.

Le autorità hanno stanziato circa 300 miliardi di euro da impiegare nei prossimi cinque anni per il progetto chiamato “Toc toc, bussiamo alla porta della città di Seoul”. Stanziati fondi per un call center, attivo 24 ore su 24, servizi psicologici, piani alimentari nutrizionali per residenti di mezza età e anziani, un "sistema di ricerca" volto a identificare i residenti isolati che hanno bisogno di aiuto e attività per incoraggiare le persone a uscire e a entrare in contatto con gli altri, come giardinaggio e sport.

L’ambizioso piano è stato varato dopo l'aumento costante del numero di problemi correlati alla solitudine delle persone in Corea del Sud, in primis il fenomeno degli "hikikomori", i ragazzi che si isolano nelle loro camerette, ma anche quello degli anziani sempre più spesso trovati morti da soli in casa senza che nessuno reclami il corpo.

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Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute e del Welfare coreano, riportati dalla Cnn, il numero di persone morte da sole e trovate senza vita in casa nel Paese è salito a 3.661 lo scorso anno. Oltre l'84% delle morti solitarie registrate l'anno scorso riguardavano uomini. Un problema che riguarda principalmente uomini di mezza età tra i 50 e i 60 anni. Da una parte pesa l'invecchiamento della popolazione dall'altro la cultura e la società coreane.

Un problema enorme che ha spinto il governo locale a prendere più volte provvedimenti ad esempio stanziando per i giovani un piccolo assegno mensile per aiutarli a "reinserirsi nella società". Ora il nuovo progetto con il quale le autorità vogliono creare una "città dove nessun cittadino di Seul è solo, andando oltre l'attuale prevenzione delle morti solitarie e fornendo un supporto sistematico per prevenire la solitudine e il re-isolamento". La città ha aggiunto che questa misura dovrebbe essere la prima del suo genere in Corea e un importante esempio a livello globale.

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