Mistero in Zimbawe: “Dopo Cecil, i cacciatori avrebbero ucciso anche il fratello Jericho”
Nei giorni scorsi, ha creato grande scalpore la triste vicenda del leone Cecil, simbolo dello Zimbabwe e attrazione turistica del Parco nazionale Hwange. Il leone, amatissimo dalla popolazione, è stato ucciso da un cacciatore. Ad abbatterlo sarebbe stato un ricco dentista che avrebbe sborsato ben 55 mila euro per compiere il gesto. Secondo quanto riportato dai media internazionali, l'uomo avrebbe contato sulla complicità di due intermediari. Una volta smascherato, avrebbe parlato di un errore, precisando di non sapere cosa rappresentasse quel leone.
A quanto pare, a nulla sarebbero servite le tantissime proteste degli animalisti. In queste ore, infatti, si apprende che l'orrore si sarebbe ripetuto. Come riportato da Huffington Post, infatti, dei cacciatori di frodo avrebbero ucciso Jericho, fratello di Cecil. Il fatto sarebbe avvenuto nel Hwange National Park, in Zimbabwe, ed è stato confermato da Johnny Rodrigues, responsabile della Zimbabwe Conservation Task Force, in una breve dichiarazione rilasciata a CNN. La notizia, poi, è stata pubblicata anche sulla pagina social.
Alcune ore più tardi, però, la CNN è stata contattata da Brent Stapelkamp, un ricercatore del Hwange Lion Research Project, che monitora Jericho grazie ad un dispositivo GPS. L'uomo ha affermato che Jericho non può essere morto, perché secondo i dati inviati dal collare di Jericho, alle 8 il leone era vivo e stava bene.
Per il momento, dunque, le notizie sono ancora confuse a riguardo. Oltre al disappunto che vicende come queste generano nella coscienza umana, occorre anche pensare al grave danno che il branco di leoni di cui Cecil e Jericho erano i capi subirebbe in caso la notizia si rivelasse fondata. Il leone ucciso nei giorni scorsi, infatti, guidava un gruppo composto da tre leonesse e sette cuccioli. Dopo la morte di Cecil, il ruolo del maestoso fratello è diventato ancora più essenziale. È lui, infatti, a proteggere quei cuccioli. La sua eventuale morte, dunque, rappresenterebbe un grave ostacolo alla sopravvivenza dei piccoli delle tre leonesse.