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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Leader di Hamas: “Abbiamo bisogno del sangue di donne, bambini e anziani palestinesi, per la nostra lotta”

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un video messaggio sui social: “Abbiamo bisogno del sangue di donne, bambini, anziani (di Gaza)… per risvegliare dentro di noi lo spirito rivoluzionario”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il capo dell'ufficio politico del movimento islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, dal suo ufficio di Doha, in Qatar, ha diffuso un messaggio sui social, mentre Israele ha accelerato l'operazione su Gaza, intensificando i blitz con truppe e tank all'interno della Striscia. "L'ho già detto e lo ripeto ancora una volta: siamo noi che abbiamo bisogno del sangue di donne, bambini, anziani (palestinesi ndr)… per risvegliare dentro di noi lo spirito rivoluzionario, per spingerci avanti". Un video messaggio che sembra essere rivolto principalmente a Israele, perché, è il senso dell'appello, i civili palestinesi caduti a Gaza non indeboliranno Hamas, ma piuttosto alimenteranno lo "spirito rivoluzionario" dei combattenti e l'odio verso lo Stato di Israele.

Hamas ha appena denunciato "un massiccio tentativo di Israele di penetrare coi carri armati nella Striscia da nord e da est". Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, ha fatto sapere di aver "sventato un’incursione di terra israeliana a Beit Hanoun e nella parte orientale di Bureij", aggiungendo che al momento si stanno verificando "scontri violenti". Lo riferisce al Jazeera online.

Intanto l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione che chiede l'"immediata tregua umanitaria" nella Striscia di Gaza bombardata dal 7 ottobre da Israele, e l'accesso agli aiuti umanitari per la popolazione palestinese assediata. La risoluzione, presentata dagli Stati arabi, non è vincolante, a differenza di quelle del Consiglio di sicurezza, ma ha peso politico. Il testo è stato approvato, tra gli applausi, con 120 voti a favore, 45 astenuti e 14 contrari, tra cui Israele e Stati Uniti. L'Assemblea generale ha votato dopo che al Consiglio di sicurezza non sono passate quattro risoluzioni, tra cui una degli Stati Uniti e due presentate dalla Russia.

Hamas ha accolto con favore la risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu, mentre Israele ha definito questo voto "un'infamia". L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan dopo il voto dell'Onu ha dichiarato che "le Nazioni Unite non hanno più alcuna legittimazione né rilevanza". L'ambasciatore ha poi accusato i Paesi che hanno votato la risoluzione giordana di preferire a Israele "la difesa del terrorismo nazista". "Questa ridicola risoluzione – ha detto ancora Erdan – ha la sfacciataggine di chiedere una tregua. L'obiettivo di questa tregua è che Israele smetta di difendersi da Hamas, così che Hamas ci possa continuare ad attaccare". 

Positiva la reazione di Hamas: "Accogliamo con favore la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiede una tregua umanitaria immediata e chiediamo la sua immediata attuazione al fine di fornire carburante e aiuti umanitari ai civili", ha scritto in un comunicato l'organizzazione terroristica al potere a Gaza. "Stasera inizia la nostra vendetta", promette Mark Regec, consigliere senior del premier israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo queste parole: "Hamas sentirà la nostra ira".

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