video suggerito
video suggerito

Le vite sui social di Anis Amri, il presunto autore della strage di Berlino

Daniel Romein, giornalista del sito Bellingcat ha cercato di ricostruire la vita sui social del ventiquattrenne tunisino. Sembra che Amri avesse diverse identità su Facebook. Da queste in pochi gradi di separazione si arriva ai parenti più stretti, ai fratelli.
A cura di Claudia Torrisi
14 CONDIVISIONI
Immagine

Quali erano le frequentazioni, i contatti, le abitudini di Anis Amri, il tunisino presunto autore della strage del mercatino di Natale a Berlino ucciso pochi giorni fa a Sesto San Giovanni? Sono le domande a cui, in queste ore, cercano di rispondere gli inquirenti. Daniel Romein, giornalista del sito Bellingcat, intanto, ha cercato di ricostruire la vita sui social del ventiquattrenne tunisino. Sembra che Amri avesse diverse identità su Facebook. Da uno di questi account è stato pubblicato un video di Amri a Berlino, caricato il 26 settembre 2016, in cui il ragazzo si trova nei pressi del ponte Oberbaumbrücke a Berlino. Anche la foto di copertina del profilo ritrae lo stesso luogo – cosa che poi Romein ha accertato con Google Maps.

Da quelle immagini è possibile ricostruire che il 26 settembre Amri si trovava a Berlino, circostanza confermata anche dai "check-in" sul profilo. Il giornalista di Bellingat ha trovato anche un vecchio profilo del tunisino, cancellato subito dopo il 21 dicembre, quando il suo nome come sospetto autore della strage diventa di dominio pubblico. Insieme al profilo è sparita anche la lista degli amici, dove c'erano altre due persone con lo stesso cognome: W. Amri e K. Amri, entrambi residenti a Kairouan vicino a Sousse in Tunisia. Uno di questi, W. Amri, commenta la foto del profilo, è il fratello di Anis. Il giornale risale ad altri due profili su Facebook, entrambi con un cognome diverso. Uno di questi ha tra i contatti diversi simpatizzanti dell'Isis.

bee

In tutto, secondo Bellingcat, ci sono sette profili di Anis – in uno di questi si descrive come studente di Legge alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Parigi, con una grande foto di Mandela e un'immagine di se stesso con una fontana, caricata il 6 agosto 2015. Il giornalista ha chiesto alla rete dove si trovi quel luogo.

Altri quattro profili mostrano la stessa lista di contatti, membri della famiglia e alcuni contatti in Germania. In un profilo pubblicala foto di una barca, in un altro appare un deserto, l'ultimo è senza fotografie, senza informazioni e la lista dei contatti è più corta, ci sono solo familiari. Qualche contatto porta in Francia, da lì, arriva in Siria. Apparentemente non ci sono amici in Italia.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views