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Le tre vittime dell’attentato al parco di Reading erano attivisti omosessuali

Joe Ritchie-Bennett (39 anni), David Wails (49 anni) e James Furlong (36 anni) – le tre vittime dell’attentato compiuto sabato sera con un pugnale in un parco di Reading, storica città dell’Inghilterra meridionale – erano tutti attivisti omosessuali. È quanto emerge dagli ultimi sviluppi investigativi sulla vicenda.
A cura di Davide Falcioni
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Joe Ritchie-Bennett (39 anni), David Wails (49 anni) e James Furlong (36 anni) – le tre vittime dell'attentato compiuto sabato sera con un pugnale in un parco di Reading, storica città dell'Inghilterra meridionale – erano tutti attivisti omosessuali. È quanto emerge dagli ultimi sviluppi investigativi sulla vicenda, per la quale è stato subito arrestato il rifugiato libico Khairi Saadallah, 25 anni, ammanettato dalla polizia dopo aver ferito anche altri tre passanti. Il giovane è al centro di un’inchiesta che deve peraltro far luce su molti punti oscuri, comprese le sempre più evidenti turbe psichiche attribuitegli. Per il momento gli inquirenti non hanno indicato esplicitamente in movente dell’odio omofobo, ma si tratta di un'ipotesi da non escludere. A rivelare l’identità delle vittime è stato Martin Cooper, ceo del Reading Pride, che in una nota ufficiale ha espresso dolore per il triplice omicidio e assicurato sostegno alle famiglie dei tre uomini: "James, Joe e David erano dei veri gentiluomini, miei amici personali e attivi nel gruppo dei Friends of Reading Pride. L’amore unisce: dobbiamo raccoglierci insieme come una comunità". Per questo ieri sera al pub Blagrave Arms, centro di ritrovo del Reading Pride regolarmente frequentato dai tre, è stato osservato un minuto di silenzio.

Proseguono nel frattempo le indagini sul conto di Khairi Saadallah; il 25enne è accusato di terrorismo e da una serie di perizie psichiatriche sono emersi non pochi elementi, ad esempio una sindrome da disordine postraumatico, depressione, schizofrenia. Saadallah, arrivato in Gran Bretagna nel 2012 a 17 anni come richiedente asilo e con diversi precedenti, era stato segnalato ai servizi segreti interni dell'MI5 per presunti piani di partenza verso la Siria con intenzioni jihadiste. Intenzioni che le autorità – costrette a vigilare su 3.000 presunti radicali nel Regno Unito e 40.000 casi potenziali – avevano infine archiviato come segnale di pericolo non sufficientemente concreto. Quel pericolo, invece, evidntemente c'era.

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