Le sigarette in Australia: senza logo e con immagini “choc” di tumori
Rivoluzione anti-fumo in Australia: da oggi entra ufficialmente in vigore la legge che impone alle multinazionali del tabacco di mettere in vendita solo confezioni di sigarette "anonime". Niente più logo e colori delle aziende produttrici, sostituiti da uno sfondo verde oliva. L'unica concessione che viene fatta è il nome del marchio, ma in caratteri piccoli nella parte inferiore del pacchetto. Il resto della confezione sarà tutto per le foto di polmoni malati di tumore e avvisi per la salute. Immagini spesso raccapriccianti di parti del corpo devastate dai danni del fumo, ma anche rappresentazioni di bambini e neonati deturpati dal "vizio" dei genitori. Le "avvertenze" fotografiche arriveranno ad occupare il 75% della parte frontale e il 90% della parte posteriore di ogni pacchetto.
L'obiettivo del governo federale è quello di dissuadere il più possibile i giovani dal fumare. «Possiamo impedire ai giovani di cominciare. E' qualcosa che li aiuterà per tutta la vita», ha sottolineato il ministro della Sanità, Tanya Plibersek, citando uno studio che dimostrerebbe come per le persone che non hanno mai fumato prima dei 26 anni, c'è una probabilità del 99% che non assumano mai questa dipendenza.
L'esempio dell'Australia ha riscosso consensi in tutto il mondo, tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito «storica» la decisione, esortato anche il resto del mondo ad intraprendere normative simili. Di contro l'industria del tabacco ha esercitato forti pressioni contro il provvedimento. Secondo British American Tobacco, sostenuta da Philip Morris International, Imperial Tobacco e Japan Tobacco International, «anche se la legge ha passato il vaglio costituzionale, rimane una cattiva legge che favorirà il mercato nero nelle strade, visto che tutti i pacchetti saranno uguali sarà più facile copiarli» ha detto il portavoce della multinazionale, Scott McIntyre. «I contraffattori dalla Cina e dall'Indonesia – ha aggiunto si arricchiranno con questi prodotti vendendoli per le strade dell'Australia ad un prezzo più basso a beneficio soltanto del crimine organizzato».
Ma cosa pensano i fumatori della nuova legge sui pacchetti anonimi? «Le foto non mi toccano. Non le guardo, prendo una sigaretta del pacchetto e poi lo metto via», assicura una fumatrice intervistata dal Guardian, dopo aver acquistato un pacchetto con una fotografia di un tumore della bocca. «Onestamente, però, c'è una sola ragione che mi fermerebbe: la mia bambina». James Yu, che gestisce una tabaccheria nel centro di Sydney, fa capire di non aver apprezzato la decisione del governo: «Avrebbero potuto vietare le sigarette del tutto poi saremmo andati bene! Di questo passo saremo costretti a chiudere bottega», ha detto, alzando le mani in aria.