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Le mani della mafia sui fiori venduti in Olanda

Quello che sembrava un semplice esportatore di fiori ad Amsterdam si è rivelato una pedina della mafia per il traffico di stupefacenti.
A cura di Davide Falcioni
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Chi è stato ad Amsterdam almeno una volta nella sua vita sa che sono decine in città i mercati di fiori e soprattutto i tulipani la fanno da padroni: d'altro canto non è un mistero che l'Olanda sia il più grande esportatore di fiori recisi di tutto il mondo e che il giro d'affari sia miliardario. Poteva, quindi, non interessare alle mafie? Come in tutte le attività estremamente remunerative la risposta è no: che si tratti di appalti milionari, traffico i rifiuti pericolosi, vendita di armi o di fiori le organizzazioni criminali non possono mancare. "Mettete dei fiori nei vostri cannoni", si diceva negli anni '60: la mafia è in grado di procurare sia gli uni che gli altri.

Chi è Vincenzo Crupi, uno dei più importanti esportatori di fuori in Olanda

Per i venditori olandesi Vincenzo Crupi non era che un uomo d'affari che negli ultimi anni aveva contribuito sensibilmente a rendere il loro paese il più grande "mercato" dei fiori recisi del mondo. Per la polizia, come racconta Reuters, quell'uomo apparentemente distinto era un pericoloso criminale, un individuo che insieme a tulipani e rose immetteva in Olanda ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Un'inchiesta durata oltre un anno ha permesso di scoprire, con l'ausilio di intercettazioni e attività di spionaggio, che l'ufficio di Amsterdam di Crupi era una centrale "logistica" in cui si organizzava un importante traffico di droga. Più volte l'uomo ha fatto riferimento alla mafia nelle sue conversazioni e più volte, oltre alla droga, ha parlato esplicitamente di armi in vendita e di una faida criminale in corsa in Canada.

Crupi e Macrì
Crupi e Macrì

Per questo, forti di un fascicolo di 1.700 pagine contenente tutte le prove, la polizia italiana ha arrestato lo scorso settembre Vincenzo Crupi. L'uomo nega ogni addebito e il suo avvocato, intervistato recentemente da Reuters, sostiene che si trattava di un onestissimo uomo d'affari. Le polizie italiana e olandese sono invece convinte che il "fioraio" incarnasse perfettamente il ruolo del moderno boss con affari internazionali. A ulteriore dimostrazione dei presunti legami di Crupi con la criminalità organizzata sono i contatti che aveva con il suo "compare" Vincenzo Macrì, 51 anni, personaggio che ha trascorso 13 anni in carcere negli Stati Uniti per traffico di droga: quest'ultimo aveva il compito di ritirare il denaro dalle persone che non saldavano in tempo il conto, e di farlo con le buone o con le cattive. Uno era la mente, l'altro il braccio. Insieme gestivano uno dei mercati all'ingrosso più grandi dell'Olanda, ma entrambi facevano capo alla mafia italiana.

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