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Guerra in Ucraina

Le lacrime del soldato ucraino al telefono con la mamma dopo lo scambio di prigionieri tra Kiev e Mosca

Il video commovente del soldato ucraino che parla per la prima volta da mesi al telefono con la mamma: era appena stato liberato dai russi nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev.
A cura di Ida Artiaco
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"Mamma, ti amo". Non riesce a trattenere le lacrime un giovane soldato ucraino, che per la prima volta da mesi riesce a parlare al telefono con la madre dopo essere tornato nel suo Paese dopo una scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev.

Il video del contatto telefonico tra i due è stato condiviso sui social da Anton Gerashchenko, attuale consigliere ed ex viceministro presso il Ministero degli affari interni dell'Ucraina.

Il soldato, che non nasconde l'emozione di parlare al telefono con la donna, viene anche a conoscenza di essere diventato zio. A lei fanno poi sapere che il ragazzo andrà in ospedale per tutte le cure del caso, gli daranno un telefono tutto suo e potrà chiamarla di nuovo prima di tornare a casa.

Il sondato fa parte dei circa 100 prigionieri ucraini scambiati nei giorni scorsi con la Russia. Stando alle parole di Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riportate da Cnn, 100 ucraini tra militari, marinai, guardie di confine e soldati della Guardia Nazionale sono stati liberati. Anche Mosca ha a sua volta confermato che 106 soldati sono stati riconsegnati alle autorità locali da Kiev.

Yermak ha aggiunto in una dichiarazione pubblicata su Telegram che alcuni dei soldati ucraini avevano gravi ferite e malattie, che è stata una operazione non facile ma non ha aggiunto ulteriori dettagli.

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Il quartier generale ucraino di coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra ha affermato che quasi la metà degli 80 uomini e delle 20 donne soldato che sono tornati a casa "hanno ferite gravi, malattie o sono stati torturati".

Tra di loro ci sarebbe anche Valeriia Karpilenko, una guardia di frontiera che aveva contribuito a difendere l'acciaieria Azovstal di Mariupol e che lo scorso maggio ha sposato un soldato nel seminterrato dell'impianto mentre le forze russe circondavano il complesso. Suo marito è stato ucciso tre giorni dopo.

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