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Guerra in Ucraina

Le immagini di Mariupol prima e dopo i bombardamenti

L’inferno di Mariupol: il prima e dopo della città bombardata dalla Russia, vista dall’alto con le foto satellitari. Nuovi attacchi a Teatro Drammatico e Università.
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L'immagine di Mariupol prima e dopo i bombardamenti
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Più di mille persone sono state uccise a Mariupol, secondo il vice sindaco che ha usato parole durissime: "È un genocidio". La devastazione di quindici giorni di conflitto in Ucraina è testimoniata dalle immagini satellitari: la città è completamente cambiata, là dove c'erano edifici ora c'è solo distruzione. In questo drammatico "prima e dopo", le immagini dei parchi distrutti, dei negozi divelti sembrano ancora fumare. È un inferno.

I fatti di Mariupol, il bombardamento a un ospedale pediatrico – sono gravissimi: tre morti tra cui un bimbo di 6 anni – insieme alle immagini della città assediata, hanno spinto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskiy a denunciare tutto come "la prova definitiva che il genocidio degli ucraini è in corso". Anche le parole di Sergiy Orlov, vicesindaco di Mariupol, ha usato toni durissimi: "Sono 1160 le persone che sono state uccise, è un puro genocidio". E, questa mattina, il mondo si è svegliato con le immagini dei cadaveri riposti nelle prime fosse comuni.

Immagine

Le immagini comparative di Mariupol mostrano le case residenziali distrutte, i parchi bruciati, altri edifici compromessi e danneggiati per sempre. La Croce Rossa ha parlato di "condizioni apocalittiche". Gli attacchi continuano anche nel momento in cui scriviamo. Pochi minuti fa, un nuovo attacco aereo da parte dei russi a edifici fondamentali come l'Università e nei pressi dell'area dove sorge il Teatro Drammatico. Si sarebbero registrati nuovi morti e nuovi feriti. Dopo quindici giorni, le conseguenze del conflitto continuano a essere devastanti per i civili. Anche nella città di Kiev, le sirene antiaereo sono tornate a suonare e l'esercito russo continua a stringere attaccando la Capitale da più punti per spingerla alla resa.

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