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Terremoto in Turchia e Siria

Le foto della città di Sarmada dopo il terremoto tra Siria e Turchia: si scava tra le macerie

Le immagini dall’alto della cittadina siriana di Sarmada, nella provincia di Idlib, al confine con la Turchia, colpita dal terremoto devastante della scorsa notte: edifici rasi al suolo, si scava ancora sotto le macerie.
A cura di Ida Artiaco
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Sarmada (immagine da Twitter).
Sarmada (immagine da Twitter).
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Sono incredibili le immagini riprese dai droni della cittadina siriana di Sarmada, nelle campagne della provincia nordoccidentale di Idlib, dopo il terremoto che si è registrato questa notte al confine con la Turchia.

Membri della protezione civile siriana, meglio noti come Caschi Bianchi, stanno cercando le vittime sotto le macerie anche in questa cittadina di circa 15mila abitanti: dai filmati dall'alto si vedono chiaramente edifici rasi al suolo.

L'enorme sisma della scorsa notte ha causato devastazioni nel sud della Turchia e nel nord della Siria. Il bilancio delle vittime è drammatico: sono 2.300 i morti ufficiali, di cui 810 le vittime in Siria, che si aggiungono alle circa 1.500 in Turchia. I feriti in Turchia sono almeno 7.600, mentre in Siria sono oltre 1.280.

Il governo turco ha fatto inoltre sapere in una nota che "finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati" per il violentissimo terremoto.

Sarmada (Immagine da Twitter).

Sarmada (Immagine da Twitter).

La situazione è difficile in tutti e due i Paesi, anche ad Aleppo. "Qui la situazione è drammatica, i palazzi crollati, le macerie che rendono le strade non percorribili, la gente terrorizzata e infreddolita ha bisogno di tutto. Il terremoto è una crisi arrivata dopo tutte le altre che affliggono la Siria, non ultima l'epidemia di colera", ha raccontato Filippo Agostino, coordinatore dei progetti della Fondazione Avsi in Siria.

Screen da Aska.
Screen da Aska.

"La popolazione ha bisogno di coperte, vestiti, pasti caldi, perché ha abbandonato le case senza portare via nulla. Sono già stati allestiti 17 centri di raccolta per cercare di tenere al caldo le persone, qui piove a dirotto, siamo sotto zero e la notte si avvicina. Nonostante ciò per la paura c'è gente disposta a dormire in tenda nei parchi della città, pur di non rientrare a casa con le scosse che si susseguono", ha aggiunto. Ma è così ovunque al confine tra Turchia e Siria.

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