Le Femen anti-Putin bandite dalla Russia [VIDEO]
Le ultime elezioni presidenziali in Russia hanno visto la riconferma di Vladimir Putin. Una vittoria quasi già scritta, ma duramente contestata. Non solo l'opposizione a denunciare brogli e irregolarità nelle operazioni di voto, ma anche il noto movimento femminista ucraino già noto alle cronache per i suoi blitz senza veli: le Femen. L'appuntamento elettorale del weekend era un'occasione da non lasciarsi scappare per tre attiviste che hanno ,infatti, protestato al seggio dove qualche minuto prima aveva votato proprio Vladimir Putin. Nude dalla cintola in su, con scritte sul corpo ("rubo per Putin" e "Ladro alla terza"), hanno gridato vari slogan contro il Presidente. La polizia le ha trascinate via dal seggio, raggiunta poco dopo dagli agenti anti-sommossa Omon.
Le tre Femen sono ora detenute nel carcere numero uno di Mosca. Secondo la pagina Facebook del movimento, Oksana Shachko, Anna Deda e Irina Fomina sono state condannate a 12, 10 e 5 giorni di reclusione, tutte con l'accusa di teppismo. La prima delle tre ragazze verrà dunque scarcerata domani, ma non potrà più mettere piede in Russia, così come le altre due. Il ministro dell'Interno, Rashid Nurgaliev, ha infatti firmato una notifica che prevede l'espulsione dal territorio russo per le tre femministe. La disposizione delle autorità russe mira certamente a scoraggiare le "incursioni" delle altre ragazze facenti parte del movimento. Sabato 3 marzo, alla vigilia delle elezioni presidenziali, sono state arrestate due ragazze della band punk delle Pussy Riot, protagoniste di un'altro blitz delle Femen, avvenuto di fronte alla Cattedrale di Mosca lo scorso 21 febbraio: le due musiciste a volto coperto avevano intonato il brano "Sacra Merda, una preghiera punk", invocando l'aiuto della Madre di Dio "per cacciare Putin". Arrestate immediatamente.