Le bombe russe hanno colpito il memoriale della Shoah di Kiev, dove sono seppelliti 34mila ebrei
Le bombe russe avrebbero colpito vicino al memoriale di Babyn Yar, che ricorda le vittime della Shoah. A riferirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter. L'attacco era rivolto alla torre televisiva di Kiev, ma avrebbe colpito un monumento nei pressi della struttura che ricorda lo sterminio di 30mila ebrei da parte dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale.
A rilanciare la notizia è stato anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken, che ha parlato di diverse persone uccise (sembra almeno cinque) proprio lì dove furono massacrati gli ebrei durante l'Olocausto. Per questo ha detto di continuare condannare questa brutale guerra contro l'Ucraina, ricondividendo un post delle autorità ucraine dove si parla dei russi come dei "barbari" e dei "criminali".
“Che senso ha dire ‘mai più’ per 80 anni – si chiede Zelensky- se il mondo rimane in silenzio quando una bomba cade sullo stesso sito di Babyn Yar?”. Il monumento si trova su una fossa comune che contiene i resti di circa 34mila ebrei massacrati nel 1941 durante l'occupazione nazista. La sua costruzione risale al 2016, ma il centro commemorativo era ancora in fase di ultimazione e doveva essere completato il prossimo anno. La vista della torre e del memoriale apparivano così prima dei bombardamenti:
Dopo l'attacco le autorità israeliane hanno subito condannato l'accaduto. Ora, quindi, lo Yad Vashem World Holocaust Remembrance Center di Israele chiede "alla comunità internazionale di adottare misure concertate per salvaguardare le vite dei civili e questi siti storici per il loro valore insostituibile per la ricerca, l'istruzione e la commemorazione della Shoah".
Attacco a Babyn Yar, la storia del memoriale
Tra il 29 e il 30 settembre del 1941 a Babyn Yar, che allora non era che una sorta di burrone, i nazisti uccisero in due giorni più ebrei che in qualsiasi altro massacro: ben 33771. Da quella data all'ottobre 1943, poi, si contano circa 100mila persone che hanno perso la vita soltanto nella città di Kiev.
Nel 2017 è stato istituto il Consiglio di supervisione per il Memoriale. A guidarlo Natan Sharansky, presidente dell'Agenzia ebraica per Israele. Nel Consiglio sono presenti diversi filantropi, ma anche il rabbino capo di Kiev Yakov Dov Bleich, l'ex presidente polacco Aleksander Kwaśniewski e l'ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer.