Le 5 condizioni per la pace in Ucraina approvate al Consiglio europeo

I leader al vertice straordinario europeo, che si è svolto oggi su difesa e Ucraina, hanno approvato all'unanimità le conclusioni sulla difesa europea. Mentre sull'Ucraina l'ok è arrivato da 26 Stati membri, meno l'Ungheria, visto che Orban continua a essere contrario al sostegno a Kiev.
Durante il vertice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito il suo no sull'invio di militari italiani in Ucraina, esprimendo forti perplessità sull'invio di truppe europee anche dagli altri Paesi. Inoltre ha chiarito che l'Italia non intende utilizzare i fondi di coesione per la difesa, possibilità prevista dal piano per il rafforzamento della difesa proposto da Ursula von der Leyen.
I leader dei 27 Stati membri Ue, nel testo della dichiarazione a 26, hanno approvato le cinque condizioni per la pace giusta in Ucraina. Si tratta di cinque "principi" su cui gli europei si riconoscono per arrivare alla pace (così come previsto dalle bozze pre summit) alla luce "del nuovo slancio dei negoziati". Ecco quali sono i punti principali.
Il testo afferma prima di tutto che "non ci possono essere negoziati sull'Ucraina senza l'Ucraina" e "non ci possono essere negoziati che incidano sulla sicurezza europea senza il coinvolgimento dell'Europa poiché a sicurezza dell'Ucraina, dell'Europa, transatlantica e globale sono intrecciate". Inoltre, "qualsiasi tregua o cessate il fuoco può avvenire solo come parte del processo che porta a un accordo di pace globale" e "qualsiasi accordo di questo tipo deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza solide e credibili per l'Ucraina che contribuiscano a scoraggiare future aggressioni russe". Infine il documento adottato questa sera sottolinea in modo chiaro che "la pace deve rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".
L'altro paese che inizialmente si opponeva alle conclusioni sull'Ucraina, la Slovacchia del premier Robert Fico, è stato convinto ad appoggiare il testo a 26 con l'inserimento di un paragrafo che affronta specificamente la sua esigenza di assicurarsi gli approvvigionamenti di gas, messi a rischio dalle sanzioni contro la Russia. È il paragrafo 12 del testo, in cui si legge che "il Consiglio europeo invita la Commissione, la Slovacchia e l'Ucraina a intensificare gli sforzi per trovare soluzioni praticabili alla questione del transito del gas, tenendo conto delle preoccupazioni sollevate dalla Slovacchia".
Nelle conclusioni del Consiglio la promessa di un maggiore sostegno a Kiev
"Per raggiungere la ‘pace attraverso la forza' è necessario che l'Ucraina si trovi nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale. Ciò vale prima, durante e dopo i negoziati per porre fine alla guerra", si legge nelle conclusioni a 26 adottate dai leader europei senza Viktor Orban.
"A tal fine, l'Unione europea resta impegnata, in coordinamento con partner e alleati che condividono gli stessi ideali, a fornire un maggiore sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all'Ucraina e al suo popolo, e ad aumentare la pressione sulla Russia, anche attraverso ulteriori sanzioni e rafforzando l'applicazione delle misure esistenti, al fine di indebolirne la capacità di continuare a condurre la sua guerra di aggressione", si legge ancora nel testo.
Nelle conclusioni si ricorda anche come l'Ue abbia "sostenuto fin dall'inizio l'Ucraina nell'esercizio del suo intrinseco diritto all'autodifesa contro la guerra di aggressione su vasta scala della Russia, e continuerà – si assicura – a sostenere l'Ucraina e il suo popolo".
"Il Consiglio europeo – continua il testo, nonostante il disaccordo di Orban – ribadisce il suo continuo e incrollabile sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale".
Accolto il piano ReArm Europe di Ursula von der Leyen
Il Consiglio europeo "sottolinea che l'Europa deve diventare più sovrana, più responsabile della propria difesa e meglio equipaggiata per agire e affrontare autonomamente le sfide e le minacce immediate e future, con un approccio a 360°. La guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e le sue ripercussioni sulla sicurezza europea e globale in un ambiente in evoluzione costituiscono una sfida esistenziale per l'Unione europea". Inizia così il lungo testo ufficiale, dedicato alla Difesa, delle conclusioni del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, che è stato approvato all'unanimità.
Nelle conclusioni sono accolte con favore le proposte della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ("ReArm Europe") sul finanziamento degli investimenti e sulla facilitazione degli acquisti congiunti e della cooperazione tra gli Stati membri allo scopo di rafforzare il settore della difesa europea. La Commissione viene invitata anche "a proporre fonti di finanziamento aggiuntive per la difesa a livello dell'Ue, anche mediante ulteriori possibilità e incentivi offerti a tutti gli Stati membri".