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Guerra in Ucraina

Lavrov: “Occidente vuole la fine di Mosca: tutta la Nato combatte contro di noi”

L’Occidente punta a risolvere “la questione russa” infliggendo a Mosca una tale sconfitta in modo che essa “non possa riprendersi per decenni”. Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che ha poi negato il fatto che la Russia non voglia la pace.
A cura di Chiara Ammendola
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Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov
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Sono parole dure quelle pronunciate dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa russa Ria Novosti, durante la quale ha accusato l'Occidente di voler annientare Mosca: vuole risolvere "la questione russa" infliggendo al nostro paese una sconfitta tale che "non possa riprendersi rialzarsi per molto tempo". Lavrov ha poi aggiunto che contro la Russia a combattere c'è "tutta la Nato".

“Perché le persone si rifiutano di vedere l'ideologia nazista che è ora al centro del regime di Kiev? – ha proseguito – tutte quelle dichiarazioni fatte dai suoi fan e burattinai, beh, non vedo altro modo di considerarle se non come un tentativo di risolvere finalmente la ‘questione russa'”. E poi le accuse a Ursula von der Leyen, che vorrebbe una sconfitta non solo militare della Russia ma anche finanziaria, "una sconfitta che non consentirà di ripristinare la sua economia".

Lavrov ha poi puntato il dito contro gli Stati Uniti, la cui convinzione circa la "propria superiorità e infallibilità è la ragione principale dell'odierno confronto della Russia con l'Occidente". Il ministro degli Esteri russo ha poi aggiunto che gli Stati Uniti hanno "egemonizzato" l'Ue privandola degli ultimi segni di indipendenza.

Infine il riferimento alle nuove armi che l'Occidente fornirà all'Ucraina e al fatto che gli aiuti saranno anche militari, perché è impossibile per gli ucraini addestrarsi al loro uso in due o tre mesi. “Se queste armi verranno consegnate, molto probabilmente saranno forniti anche gruppi di combattimento”.

Per quanto riguarda la pace invece, ha detto che è "per la pace senza ombra di dubbio" ma che se uno la vuole deve anche essere pronto a proteggersi. “Tutti vogliono porre fine al conflitto in Ucraina, ma quello che conta per i russi – conclude – non sono i tempi, ma la qualità del risultato di un processo che offra garanzie alla nostra nazione, a chi vuole rimanere parte della cultura russa, a chi per anni è stato privato di tutto ciò che è russo dal regime di Kiev con la connivenza dell'Occidente”.

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