Lavrov apre a un accordo di pace tra Ucraina e Russia: “Ai negoziati di Istanbul progressi significativi”
Anche il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti nei negoziati che si sono tenuti ieri a Istanbul tra la delegazione russa e quella ucraina. Intervenuto a margine della conferenza dei Paesi vicini dell'Afghanistan, svoltasi a Tunxi, in Cina, Lavrov ha parlato dell'importanza del riconoscimento da parte dell'Ucraina di Crimea e Donbass, questioni considerate "risolte" e ha poi parlato del non adesione di Kiev alla Nato: "Considero un progresso significativo che i negoziatori ucraini abbiano confermato la necessità di garantire uno status non nucleare" di Kiev, ha sottolineato Lavrov. Dunque secondo la Russia i colloqui russo-ucraini a Istanbul sullo status neutrale e non nucleare dell'Ucraina si sono conclusi con "un significativo progresso".
Durante l'incontro tenutosi in Turchia aperto dal presidente turco Erdogan l'Ucraina avrebbe confermato la propria intenzione ad entrare a far parte dell'Unione Europea ma avrebbe fatto un passo indietro sulla Nato aprendo le porte alla cosiddetta neutralità del Paese a patto di avere garanzie di sicurezza da Paesi terzi che si impegnano a fornire assistenza all'Ucraina se il paese subisce un'aggressione armata. Si tratta di una proposta decisamente articolata e che prevede il coinvolgimento di diversi altri Paesi indicati dall'Ucraina come Gran Bretagna, Cina, Usa, Turchia, Francia, Germania, Canada, Italia, Polonia e Israele: “Vogliamo un meccanismo internazionale di garanzie di sicurezza in cui i Paesi garanti agiscano in modo simile all'articolo 5 della Nato, e ancora più fermamente" ha detto David Arakhamia, uno dei negoziatori ucraini dopo i colloqui a Istanbul, aggiungendo però che "Questa proposta non è stata accettata dalla parte russa”.
Una situazione che resta ancora in bilico anche se sono in molti a parlare di spiragli di pace tra Russia e Ucraina al termine dei colloqui di ieri: se Mosca infatti ha detto che ci sarà una riduzione radicale delle operazioni militari "per aumentare la fiducia reciproca e creare le condizioni necessarie per ulteriori negoziati", l'Ucraina ha fornito garanzie sulla non adesione alla Nato, chiedendo in cambio il cessate il fuoco e soprattutto convogli umanitari. Dunque dopo settimane di trattative sospese che hanno portato a un nulla di fatto, i colloqui di oggi a Istanbul si sono conclusi con uno spiraglio di ottimismo.