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L’Australia vuole aprire un aeroporto al Polo Sud: a rischio la vita di migliaia di pinguini e foche

Il governo australiano intende costruire un aeroporto in Antartide: si tratterebbe della più grande infrastruttura umana nella regione più selvaggia del pianeta e secondo numerosi esperti rappresenterebbe una serissima minaccia alle specie indigene a partire dalle colonie di pinguini. Lo scalo, infatti, prevedrebbe una colata di cemento di circa 115mila tonnellate.
A cura di Davide Falcioni
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L'Australia potrebbe costruire un aeroporto in Antartide: si tratterebbe della più grande infrastruttura umana nella regione più selvaggia del mondo e secondo numerosi esperti rappresenterebbe una serissima minaccia alle specie indigene a partire dalle colonie di pinguini. Lo scalo, infatti, prevedrebbe una colata di cemento di circa 115mila tonnellate che distruggerebbero definitivamente una delle aree del pianeta finora rimaste sostanzialmente indenni dalla presenza umana di massa. Il progetto di un aeroporto nel "continente bianco" è stato giustificato dal governo australiano con la necessità di fornire agli scienziati della stazione di ricerca di David un supporto logistico, anche se i ben informati ritengono che Camberra voglia in questo modo ostacolare  la crescente presenza cinese in Antartico.

Secondo gli scienziati il progetto di un aeroporto nel "continente ghiacciato" sarebbe non solo uno spreco di denaro, ma rappresenterebbe un serio rischio perché attiverebbe una vera e propria "contesa territoriale" su un'area del pianeta ancora "vergine". "L'impatto ambientale dello scalo sarebbe importante e, anche se viene fatto in nome della scienza, sono ben pochi gli scienziati che approverebbero un'infrastruttura del genere", ha dichiarato Shaun Brooks, scienziato ambientale presso l'Institute of Marine and Antarctic Studies dell'Università della Tasmania. Secondo Brooks lo scalo da solo rappresenterebbe il 40% delle infrastrutture nel continente. "Come si può giustificare un aeroporto multimiliardario per servire una base con solo 19 persone durante l'inverno e che è stata mantenuta senza problemi dal 1957?", ha domandato lo scienziato.

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La pista di atterraggio dello scalo sarebbe lungo 2,7 chilometrie larga 40 metri e, a differenza delle piste di ghiaccio e ghiaia esistenti in Antartide, sarebbe una struttura permanente costruita impiegando 11.500 blocchi di cemento, ciascuno del peso di oltre 10 tonnellate. L'inquinamento, la polvere, il rumore e le emissioni – che durerebbero un decennio – rappresenterebbero una minaccia per le specie viventi che popolano l'area: migliaia di procellarie giganti, pinguini e foche rischierebbero di morire, con buona pace dei buoni propositi per la difesa dell'ambiante più e più volte annunciati anche dal governo australiano.

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