Lascaux, la “Cappella Sistina del Paleolitico”, riprende vita in un museo

Le grotte di Lascaux, uno dei capolavori dell'arte preistorica mondiale tanto belle da essere definite anche la “Cappella Sistina del Paleolitico”, presto saranno riprodotte fedelmente in un museo. Gli affreschi preistorici di questo complesso che sorge in Francia, nella Dordogna, e che è stato scoperto per caso nel 1940, sono patrimonio dell'umanità dell'Unesco dal 1979. Aperte al turismo di massa dopo la fine della seconda guerra mondiale le grotte sono state minacciate sia dall'anidride carbonica prodotta dai visitatori che dalle muffe e dunque non sono più visitabili da oltre 50 anni. Ma da tre un team di scienziati e di artisti è al lavoro in un laboratorio di Montignac, centro che si trova nel Sud-ovest della Francia, per ridare loro vita. Qui si è pensato di riprodurre il tutto all'interno di un edificio-museo, Lascaux IV. Il team di scienziati e artisti ha ricostruito in questi anni un ambiente che misura 900 metri quadrati.

Inaugurazione a dicembre – Nei giorni scorsi sono state diffuse le prime immagini del museo che riprodurrà fedelmente la grotta. La data di apertura del nuovo sito è fissata, sembra definitivamente, per dicembre. Dal 2017, dunque, si auspica che il museo ospiti 400 mila visitatori l'anno. Le grotte di Lascaux risalgono a circa 17 mila anni fa e si ritiene siano disegni propiziatori per invocare il favore degli dei sulla caccia. I disegni sulle pareti delle grotte rappresentano i grandi animali dell’epoca, tra cui anche l’uro, oggi estinto. Complessivamente sulle pareti ci sono 600 animali, di cui 355 cavalli, un centinaio di bovini, 90 cervidi, 35 stambecchi, alcuni felini, un orso e una renna. La celebre sala dei tori ospita pitture lunghe 5 metri.