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L’arcivescovo di Canterbury si è dimesso per lo scandalo abusi: “Non fece nulla contro il pedofilo”

Il primate della Chiesa d’Inghilterra, Justin Welby, sapeva degli “atroci abusi” commessi dall’avvocato John Smyth ma non ha mai fatto nulla. Di fronte alle continue pressioni ha deciso di lasciare il proprio incarico: “Credo che farmi da parte sia nell’interesse della Chiesa anglicana, che amo profondamente”.
A cura di Biagio Chiariello
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L'ombra degli abusi sessuali su minori si schianta sulla Chiesa Anglicana. L'arcivescovo di Canterbury Justin Welby si è ufficialmente dimesso.

La decisione è arrivata a seguito di un recente rapporto indipendente che, come si legge sul Guardian, ha rivelato l'attività condotta dall’avvocato Justin Smyth, un pedofilo con forti legami con la curia inglese: 130 ragazzi sarebbero stati vittime di abusi durante campi giovanili cristiani tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 nel Regno Unito e, successivamente, in Zimbabwe e Sudafrica, dove Smyth (morto nel 2018) si era trasferito.

La Makin Review ha messo a nudo la lunga omertà sugli atroci abusi di John Smyth. Quando nel 2013 sono stato informato e mi è stato detto che la polizia era stata avvisata, ho creduto, a torto, che sarebbe seguita una soluzione adeguata. È evidente che devo assumermi la responsabilità personale e istituzionale per il lungo e traumatizzante periodo tra il 2013 e il 2024″ scrive l'arcivescovo.

La massima carica della Chiesa anglicana (dopo il re) sarebbe rimasta invischiata in una presunta azione di insabbiamento condotta dai vertici religiosi: pare che Welby fosse a conoscenza degli abusi sin dal 2013 ma non avrebbe fatto nulla. "Gli ultimi giorni hanno rinnovato il mio profondo senso di vergogna per i fallimenti storici della Chiesa d'Inghilterra in materia di salvaguardia. Per quasi dodici anni ho lottato per introdurre miglioramenti" continua l'arcivescovo nel comunicato.

Spero che questa decisione chiarisca quanto la Chiesa d'Inghilterra comprenda seriamente la necessità di un cambiamento e il nostro profondo impegno a creare una Chiesa più sicura. Nel momento in cui mi dimetto, lo faccio con il dolore di tutte le vittime e i sopravvissuti agli abusi.

I membri dell'organo che guida la Chiesa anglicana, il sinodo generale, avevano promosso una petizione, firmata da oltre 1500 persone nella quale veniva chiesto a Welby di farsi da parte "dato il suo ruolo nel permettere che gli abusi continuassero".

Credo che farmi da parte – continua l'arcivescovo – sia nell'interesse della Chiesa d'Inghilterra, che amo profondamente e che ho avuto l'onore di servire. Prego che questa decisione ci riporti verso l'amore che Gesù Cristo ha per ognuno di noi.
Perché sopra ogni altra cosa, il mio impegno più profondo è verso la persona di Gesù Cristo, il mio salvatore e il mio Dio; il portatore dei peccati e dei fardelli del mondo, e la speranza di ogni persona".

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