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Guerra in Ucraina

Guerra Ucraina, l’annuncio del consigliere di Zelensky: “Possibile un accordo con la Russia entro 10 giorni”

Secondo il capo negoziatore ucraino e consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak “potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo. Cauto ottimismo”.
A cura di Ida Artiaco
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"Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina". A dirlo è stato in una intervista con la stampa polacca Mykhailo Podolyak, capo negoziatore di Kiev e consigliere del presidente Zelensky. Proseguono dunque con "cauto ottimismo" le trattative tra le due parti, come ha sottolineato lo stesso Podolyak anche a Meduza, uno degli ultimissimi media indipendenti che ancora pubblicano in Russia.

"Dal 24 febbraio ad oggi, i leader della Federazione Russa sono diventati molto più realistici nel valutare, tra le altre cose, la loro piattaforma negoziale. E i rischi con cui continueranno a lavorare. Questo cambiamento di retorica e di comportamento provoca in noi un certo cauto ottimismo", ha spiegato il consigliere di Zelensky, che ha aggiunto: "Vediamo davvero il desiderio di elaborare una sorta di bozza di compromesso, non dico ancora un accordo di pace. Con la reputazione che ora ha la Russia, non sarà più possibile discuterne in forma di ultimatum. Se sarà in due giorni, se saranno due settimane, è una questione tattica". Il riferimento è alle sanzioni imposte dall'Occidente a Mosca: "Tutto questo li riporta alla vera politica. Dove l'Ucraina ha ragione e fa richieste abbastanza adeguate. A proposito di un cessate il fuoco e sul fatto che tutte le truppe russe dovrebbero ritirarsi nelle posizioni che occupavano prima del 24 febbraio", ha dichiarato.

Podolyak ha anche sottolineato come l'attacco all'Ucraina abbia fatto crescere nel Paese un sentimento anti-russo che potrebbe rappresentare un problema per gli accordi con Mosca. "Se in precedenza il 30-40% della popolazione aveva un atteggiamento abbastanza neutrale e persino in qualche modo positivo nei confronti della Federazione Russa, era pronto per una sorta di dialogo, ora il 99% della popolazione ucraina è diventata totalmente anti-russa – ha detto -. Per questo, ovviamente, sarà molto difficile discutere di tutti questi aspetti umanitari, del ruolo della lingua russa e così via".

Il capo negoziatore ucraino ha parlato anche della NATO. "Non siamo più soddisfatti del vecchio sistema di sicurezza, dove la NATO giocava un ruolo dominante – ha dichiarato -. Durante la guerra, avevamo bisogno di assistenza. Ma il 25 febbraio (cioè il giorno dopo l'inizio della guerra), l'Alleanza non ci ha nemmeno invitato al suo vertice. Si sono spaventati. E ora capiamo che l'intera architettura di sicurezza del dopoguerra non funziona più in Europa. Anche l'OSCE non fornisce sicurezza. Abbiamo quindi una formula che intendiamo mettere sul tavolo dei negoziati: il modello ucraino delle garanzie di sicurezza. Il che presuppone che non ci sarà alcun accordo bilaterale tra Russia e Ucraina. Ci sarà un accordo multilaterale a cui parteciperanno diversi paesi, il cui numero è ancora in discussione, cinque o sette paesi. Pretendiamo che i Paesi partner che firmeranno con noi garanzie di sicurezza abbiano le stesse opportunità della Federazione Russa. Sia armi convenzionali che nucleari", ha concluso.

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