L’ambasciatore russo Sergej Razov accusa l’Italia: “Non escludo che abbia inviato militari in Ucraina”

"Non escludo che l'Italia, oltre alle armi, abbia mandato in Ucraina anche uomini". L'insinuazione arriva dall'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov, che in un"intervista rilasciata a "Oval Media" a margine del Verona Eurasian Economic Forum tenutosi a Baku il 27 e 28 ottobre. L'intervista è stata rilasciata nella giornata odierna sulla pagina Facebook dell'ambasciata a Roma. L'accusa, neanche troppo velata, è arrivata poco dopo l'insediamento della nuova Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che pure nei giorni scorsi ha ribadito il sostegno all'Ucraina nel conflitto con la Russia. Sostegno che finora è sempre stato economico e militare, senza l'invio di militari sul posto.
Durante l'intervista di 40 minuti, Razov è intervenuto in italiano durante la domanda di un giornalista che stava sottolineando che a Donetsk sono arrivati cannoni dal nostro Paese ma non militari italiani. "Forse, non lo escludo" ha risposto il diplomatico di Mosca. L'ambasciata russa a Roma ha però smentito: "Razov ha parlato di cannoni italiani, mai di militari inviati dal governo in Ucraina", ha fatto sapere tramite una nota.
"L'intervistatore ha fatto una domanda sui cannoni italiani arrivati nel Donbass e Razov ha risposto riferendosi alle armi. Come si può vedere, non si tratta mai di persone, ma di cannoni usati per bombardare Donetsk che potrebbero anche essere di produzione italiana, ma la parte russa non ne ha certezza".
L'accusa arriva poco dopo quella lanciata dal Cremlino a Londra. Secondo Mosca, infatti, il Regno Unito sarebbe responsabile del danneggiamento all'impianto Nord Stream e del bombardamento alle navi russe a Sebastopoli. "I servizi di intelligence russi hanno le prove del coinvolgimento di Londra nel sabotaggio al gasdotto. L'Inghilterra ha diretto e coordinato l'operazione. Valuteremo la risposta" ha dichiarato in tal proposito Dmitrij Peskov, portavoce di Vladimir Putin.