L’allarme di Medici Senza Frontiere: “Tra profughi ucraini 2.500 casi di tubercolosi: cure scarseggiano”
La situazione per i profughi ucraini che scappano dalla guerra è sempre più difficile, tra questi vi è anche un elevato numero di persone che necessitano di cure mediche e che spesso non riescono ad accedervi né internamente né esternamente all'Ucraina. Uno dei problemi principali è quello della tubercolosi così come denunciato da Medici Senza Frontiere: “Alcuni punti di cura per la tubercolosi in Ucraina non funzionano in aree pericolose o colpite dai bombardamenti. Posso confermare che parte delle catene di approvvigionamento medico sono state interrotte”, ha fatto sapere Tetiana Astakhova, Advocacy Manager di Msf in Ucraina secondo cui la situazione più difficile è nelle aree non controllate e per questo le ong stanno lavorando per trovare una soluzione su come raggiungerle.
Al momento, secondo quanto riporta Msf sarebbero tra i rifugiati oltre 2.500 i casi di tubercolosi, di cui 830 MDR-TB (tubercolosi multiresistente ai farmaci): “Alcune persone – ha spiegato Astakhova – sono state costrette a lasciare le loro case. Se i pazienti sono sfollati interni, devono raggiungere il punto di cura della tubercolosi più vicino disponibile per poter continuare il trattamento medico. Molti pazienti affetti da tubercolosi possono trovarsi in difficoltà perché non tutti sono in grado o disposti a evacuare, possono avere una situazione finanziaria difficile, disabilità, ci sono interruzioni del trasporto pubblico in alcune aree, il paziente può essere senza Internet e avere mancanza di informazioni. I farmaci vengono somministrati in anticipo per un mese nelle circostanze attuali. La situazione con la disponibilità di farmaci è diversa nelle regioni e cambia periodicamente. Quindi, potenzialmente il paziente può recarsi presso la struttura medica nell'area più sicura dell'Ucraina e ricevere questi farmaci in un punto medico specializzato sulla tubercolosi prima di partire per l'estero, ma non sappiamo la frequenza”.
Ad oggi, secondo i dati forniti dall'Unhcr, l'Organizzazione Onu per i Rifugiati, sono 4.836.445 i cittadini ucraini che hanno lasciato il paese dopo lo scoppio della guerra. Di questi sono 2.744.778 quelli accolti in Polonia, mentre in Romania sono giunte 732,473 persone, le altre hanno attraversato il confine e si sono dirette in Ungheria, nella Federazione Russia, in Moldavia, Slovacchia e Bielorussia.