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“L’aereo è caduto ma non so dove sia”, la chiamata di emergenza del pilota dell’F35 precipitato in Usa

La singolare telefonata del pilota dell’F35 statunitense che nei giorni scorsi è stato costretto a lanciarsi dal velivolo militare che poi si è schiantato. L’uomo è atterrato col paracadute nel cortile di una casa ma l’operatrice al telefono ha faticato a credergli.
A cura di Antonio Palma
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“Mi serve un’ambulanza, sono un pilota e mi sono lanciato col paracadute ma non so dove sia il mio aereo”, è il contenuto della singolare telefonata del pilota dell'F35 statunitense che nei giorni scorsi è stato costretto a lanciarsi dal velivolo militare che poi si è schiantato al suolo nella Carolina del Sud. Per giorni infatti il costoso caccia militare è stato considerato disperso e i suoi resti sono stati individuati solo dopo un appello pubblico e una frenetica ricerca durata 28 ore.

Secondo quanto ricostruito, dopo che il pilota 47enne si la lanciato fuori dal velivolo, l’aereo infatti non si è schiantato subito ma ha continuato a volare per un centinaio di chilometri, precipitando infine in una zona rurale vicino a Indiantown. Il pilota invece è finito nel cortile di un’abitazione di Charleston dove è stato assistito dai residenti.

Sono stati questi ultimi i primi a chiamare i servizi di emergenza con una telefonata in cui avvertivano che un pilota era caduto nella loro abitazione. "Abbiamo un pilota in casa e immagino che sia atterrato nel mio cortile, abbiamo bisogno di un'ambulanza a casa, per favore" dice il residente. La persona cerca di spiegare all'operatrice che il pilota si era appena paracadutato nel suo cortile e aveva bisogno di aiuto ma dall’altra parte è evidente l’incredulità.

A questo punto il pilota, frustrato dal fatto che la centralinista non lanciasse l’allarme come richiesto, ha preso il telefono spiegando: "Signora, un aereo militare si è schiantato. Sono il pilota. Dobbiamo avviare i soccorsi”. Poi aggiunge: “Non sono sicuro di dove sia l'aereo. Sarebbe precipitato da qualche parte. Mi sono lanciato”.

Il pilota si sarebbe lanciato da un’altezza di circa 2.000 piedi dopo un grave problema al velivolo che non riusciva più a controllare. Come ha riferito un portavoce militare, il pilota ha perso di vista l’aereo durante la discesa col paracadute a causa del tempo e non ha saputo dare informazioni precise sulla posizione del velivolo. L'incidente è ancora oggetto di una indagine i cui risultati potrebbero richiedere mesi.

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