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La Tunisia dichiara lo stato di emergenza

Lo si apprende da una fonte della Presidenza della Repubblica tunisina. In vigore dal 15 gennaio 2011 lo stato di emergenza era stato revocato il 6 marzo 2014.
A cura di Susanna Picone
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La Tunisia dichiara lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale. È quanto si apprende da una fonte della Presidenza della Repubblica tunisina. Il presidente e comandante in capo delle Forze armate, Beji Caid Essebsi, parlerà alla nazione in tv alle ore 17.00 locali. In vigore dal 15 gennaio 2011 lo stato di emergenza in Tunisia era stato revocato il 6 marzo 2014. La precedente revoca non precludeva comunque la possibilità di un supporto militare delle forze di sicurezza se necessario, né la prosecuzione di operazioni militari specialmente nelle zone di confine. Prima che fonti della presidenza anticipassero l'adozione dello stato d'emergenza, l'agenzia di stampa di Stato tunisina Tap aveva annunciato la chiusura a partire da domenica di tutte le moschee fuori dal controllo dello Stato. Lo stato d'emergenza, sospendendo alcune garanzie costituzionali, permette all'esecutivo di gestire con più forza situazioni difficili sul piano della sicurezza interna, potendo disporre con più libertà delle forze dell'esercito e delle forze dell'ordine, oltre a ridurre il diritto della gente di potersi riunire pubblicamente.

Una settimana fa la strage di Sousse – La dichiarazione del presidente tunisino dello stato d’emergenza su tutto il territorio nazionale arriva a una settimana dal sanguinoso attentato che ha causato la morte di 38 persone tra cui diversi turisti in gran parte britannici sulla spiaggia di Sousse. L'attentato compiuto dal giovane Seifeddin Rezgui, poi ucciso dagli agenti, è stato rivendicato dallo Stato Islamico, e negli ultimi giorni la polizia ha compiuto diversi arresti. Prima della strage di Sousse lo scorso marzo in Tunisia vi è stato un altro drammatico attentato, quello all'interno del Museo nazionale del Bardo, a Tunisi, costato la vita a 21 turisti, tra cui quattro italiani, e un poliziotto tunisino.

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