La tregua di Natale non regge: bombe in Ucraina e scambi di accuse tra Mosca e Kiev
Non regge la tregua unilaterale che era stata annunciata da Mosca per il Natale ortodosso. In Ucraina, infatti, si continua a combattere anche in queste ore. Russi e ucraini si sono accusati reciprocamente di avere continuato i bombardamenti anche nel giorno della Vigilia.
Il ministero della Difesa russo ha accusato gli ucraini di avere compiuto bombardamenti nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk e in quelle meridionali di Zaporizhzhia e Kherson. Qui, secondo i servizi d'emergenza, tre civili sono rimasti feriti da colpi di artiglieria sulla cittadina di Aleshki. Gli ucraini, invece, accusano i russi di avere lanciato razzi sulla città di Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk, e di avere "aperto il fuoco 14 volte" in quello di Lugansk.
Nella notte poi i sistemi di difesa antiaerea hanno intercettato e abbattuto un drone sul porto di Sebastopoli: lo ha annunciato Michail Ravzozhaev, il governatore della città della Crimea, base della Flotta russa del Mar Nero. Secondo le autorità separatiste dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, l'esercito ucraino ha lanciato questa mattina sei razzi su Makiivka.
Gli attacchi russi nell'Ucraina orientale hanno dimostrato che il cessate il fuoco annunciato dal presidente russo Vladimir Putin per il Natale ortodosso era una mossa “cinica”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ricordando di aver definito il cessate il fuoco "nient'altro che cinico" quando Putin lo ha annunciato.
"Credo che questa valutazione sia stata confermata da ciò che abbiamo visto nel corso della giornata", ha dichiarato ancora Price. Anche il governo ucraino e le potenze europee avevano da subito espresso dubbi sul cessate il fuoco di Putin per il Natale ortodosso.
Intanto, alla vigilia del Natale ortodosso, il presidente ucraino Zelensky si è rivolto ai suoi connazionali con un video per gli auguri: "È una festa di armonia e unità familiare. E tutti noi insieme siamo una grande famiglia ucraina. Non importa dove ci troviamo ora – a casa, al lavoro, in trincea, per strada, in Ucraina o all'estero – la nostra famiglia è più unita che mai. Uniti nella fede in un'unica vittoria". "Possa l'armonia venire in ogni famiglia, la prosperità in ogni casa, la vittoria nella terra ucraina e con essa pace e prosperità per migliaia di anni", è il suo auspicio.