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La tempesta Boris colpisce l’Europa centrale e orientale: almeno 8 morti, migliaia di persone evacuate

Almeno 8 persone sono morte e numerose altre sono disperse a causa della tempesta Boris che sta colpendo duramente l’Europa centrale e orientale. Gravi danni e inondazioni si sono verificati in Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Polonia e Romania. Il ciclone ha causato massicce interruzioni di corrente, alla rete di trasporti ed evacuazioni di massa.
A cura di Eleonora Panseri
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Vigili del fuoco al lavoro in Repubblica Ceca
Vigili del fuoco al lavoro in Repubblica Ceca

Almeno 8 morti e numerosi dispersi. È il bilancio attuale della tempesta Boris che sta colpendo duramente l'Europa centrale e orientale e ha causato gravi danni e inondazioni in Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Romania, dove ieri, sabato 14 settembre, sono morte quattro persone.

Oggi, domenica 15, il conto delle vittime è salito con due ulteriori persone decedute in Romania, a cui si sono aggiunti una persona annegata in Polonia e un vigile del fuoco morto in Austria.

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Le immagini della tempesta diffuse sui social mostrano strade come fiumi e interi quartieri allagati. La tempesta ha causato massicce interruzioni di corrente, alla rete di trasporti ed evacuazioni di massa.

Almeno 8 vittime, diversi dispersi e migliaia di persone evacuate

Secondo quanto riferiscono i quotidiani esteri, in Romania sono morte sei persone e circa "15mila persone sono state colpite nelle contee di Galati e Vaslui".

Nel nord-est dell'Austria un vigile del fuoco è morto durante le operazioni di soccorso. Nella città polacca di Glucholazy, al confine ceco-polacco, il fiume Biala Glucholaska, in piena, è passato sopra gli argini, allagando il centro cittadino e i quartieri lungo il fiume.

Repubblica Ceca
Repubblica Ceca

Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case e le evacuazioni continuano su entrambi i lati del confine dove centinaia di migliaia di case sono rimaste senza elettricità fino a domenica mattina. Il traffico ferroviario tra la Polonia e la Repubblica Ceca è stato bloccato.

"Abbiamo il primo decesso accertato per annegamento, nella regione di Klodzko", ha detto stamattina il primo ministro polacco Donald Tusk, che sta viaggiando attraverso il sud-ovest del Paese, la zona più colpita dalle alluvioni.

In Repubblica Ceca quattro persone risultano disperse: tre a bordo di un'auto caduta in un fiume nella città di Lipova-Lazne e un uomo travolto da un fiume in piena.

In Repubblica Ceca 260mila case senza elettricità, traffico ferroviario interrotto in Austria

I fornitori di elettricità cechi hanno riferito che 260mila case sono rimaste senza elettricità a causa delle inondazioni.  In Austria il traffico ferroviario è stato interrotto nella notte tra sabato e domenica in alcune parti del Paese. Una linea della metropolitana di Vienna è stata parzialmente chiusa, all'interno dei tunnel sono state erette dighe di sabbia.

"La situazione si è ulteriormente aggravata nelle ultime ore. Le infrastrutture nel nostro Paese sono state colpite dalle attuali tempeste e dalle loro conseguenze. Ciò vale anche per le attività scolastiche. Gli alunni delle regioni colpite non dovranno andare a scuola domani e quelli che non potranno recarsi a scuola saranno automaticamente giustificati", ha scritto su X il cancelliere austriaco Karl Nehammer.

La regione del Paese più colpita dalla tempesta, la Bassa Austria, è stata classificata come zona colpita da disastro naturale. Con 1,72 milioni di abitanti è la più popolosa del paese, dopo Vienna.

"Gli idrologi prevedono piogge estremamente forti nelle prossime ore, fino a 60 millimetri", ha avvertito il vice governatore Stephan Pernkopf.  Quasi 5mila interventi sono stati effettuati durante la notte nella Bassa Austria, dove i residenti sono attualmente bloccati nelle loro case.

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