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Guerra in Ucraina

La svolta di Putin: “Non c’è più bisogno di attacchi massicci, l’obiettivo non è distruggere l’Ucraina”

Nel corso della conferenza stampa ad Astana, Putin, delinea di fatto una strategia difensiva volta a mantenere i territori occupati nel Donbass, almeno per i prossimi mesi.
A cura di Antonio Palma
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"Non c'è più bisogno di attacchi massicci in Ucraina" perché "il nostro obiettivo non è distruggere l'Ucraina", lo ha detto il Presidente russo Vladimir Putin in conferenza stampa da Astana a conclusione del vertice Cica in Kazakistan. Parole che sembrano quasi una svolta dopo i proclami bellicosi usati fin ad oggi.

Rispondendo a una domanda in conferenza stampa nella capitale kazaka sulla possibilità che l'Ucraina possa esistere come Stato, Putin infatti ha detto che ‘‘L'obiettivo della Russia non è, ovviamente, quello di distruggere l'Ucraina". Per ora, dunque, non è necessario sferrare nuovi attacchi "massicci" contro l'Ucraina, ha spiegato Putin, delineando di fatto una strategia difensiva volta a mantenere i territori occupati nel Donbass, almeno per i prossimi mesi. Alla domanda se aspettarsi più bombardamenti di massa nelle città ucraine, il presidente russo ha detto: "Ora non c'è bisogno di altri attacchi massicci, almeno ora, per ora ci sono altri compiti da svolgere".

Non sono però parole di rimorso quelle di Putin visto che la guerra in Ucraina continua. Rispondendo a un'altra domanda se avesse dei rimpianti per le azioni della Russia in Ucraina, infatti, Putin ha assicurato di no, aggiungendo che "La Russia sta agendo in modo corretto e puntuale". "Quello che sta accadendo oggi è spiacevole ma avremmo avuto la stessa cosa un po' più tardi, solo in condizioni peggiori per noi: quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo" ha sottolineato il leader del Cremlino.

Putin ha dichiarato inoltre di ritenere che la "mobilitazione parziale" dei riservisti dell'esercito, ordinata il mese scorso, sarà completata in due settimane, rafforzando la forza combattente russa. Davanti ai giornalisti ha detto che sono stati convocati un totale di 222.000 riservisti, rispetto ai 300.000 inizialmente previsti, precisando però che "la qualità della mobilitazione va migliorata" e "tutti i mobilitati devono essere formati".

Per quanto riguarda i possibili spiragli di pace, il presidente russo ha spento gli entusiasmi per un possibile incontro con l'omologo americano a Bali per discutere della crisi in Ucraina. "Non vedo la necessità di avere negoziati con Biden in Indonesia" a margine del G20, ha detto, aggiungendo: "Non è il momento di parlarne, dobbiamo ancora vedere come Mosca parteciperà al G20".

Al contrario Putin vede il presidente turco Recep Tayyip Erdogan come "un mediatore importante", dopo che con lui "ieri abbiamo parlato di come far arrivare il grano ai Paesi più poveri", e assicura che "La Russia resta aperta ai colloqui con l'Ucraina"

Quello che potrebbe peggiorare la situazione è l'invio di  truppe Nato in Ucraina che "causerebbe una catastrofe". "L'invio di truppe della Nato in Ucraina per un confronto diretto con l'esercito russo sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale" ha avvertito infatti il presidente russo, concludendo: "Spero che coloro che lo stanno dicendo siano abbastanza intelligenti da non prendere tali misure".

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