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La Svizzera dice no al taglio degli stipendi dei manager

Bocciato il referendum che proponeva di bloccare gli stipendi dei manager in proporzione ai salari più bassi della relativa azienda.
A cura di Redazione
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Ad annunciarlo è l'agenzia di stampa svizzera Ats: "È stata bocciata formalmente la proposta di iniziativa popolare 1:12 per salari equi". Si tratta del controverso referendum proposto dai giovani socialisti che in sostanza chiedeva di fissare un tetto agli stipendi dei manager, che sarebbero dovuti essere non oltre dodici volte superiori a quelli più bassi della relativa azienda. Per i cittadini dei cantoni, dunque, non è opportuno mettere un argine ai super – stipendi dei manager: secondo le ultime proiezioni diffuse dalla televisione svizzera, a livello nazionale i no dovrebbero raggiungere il 65% dei voti complessivi. Come ricorda TgCom, poi "sono stati respinti anche gli altri due testi in votazione oggi in Svizzera, quello sulle deduzioni fiscali per i genitori che accudiscono i figli in casa rinunciando per questo ad un'attività lucrativa e quello su un aumento della tassa annuale per circolare sulle autostrade, da 40 a 100 franchi svizzeri".

Ricordiamo che anche alla vigilia del voto un eventuale successo del referendum era considerato improbabile, nonostante, come vi abbiamo raccontato, "negli ultimi anni il divario tra salari in Svizzera è cresciuto notevolmente. Nel 1984 il rapporto era di 1:16, nel '98 di 1:13, mentre oggi è di 1:56".

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